IL MITO DEL MANDORLO IN FIORE
Irina Tuzzolino
A proposito della fioritura invernale del mandorlo il poeta Rilke scriveva :
“I mandorli in fiore: tutto quanto qui possiamo fare è riconoscerci senza residuo nella terrena sembianza.
Con stupore infinito vi guardo, beati, guardo il vostro contegno
e come l’ornamento effimero portate in spirito d’eterno.
Ah, chi sapesse fiorire: il suo cuore sarebbe un balzo di là dai pericoli vili, e fermo dinanzi al pericolo più grande.”
La fioritura del mandorlo comincia alla fine di dicembre e si protrae fino a marzo. Ma non è la stessa pianta a fiorire così a lungo, perché si susseguono nella fioritura le diverse varietà del mandorlo, più evidenti nelle caratteristiche del frutto. La varietà più pregiata è la pizzuta di Avola , che per la sua forma Leonardo Sciascia paragonava all’ovale perfetto dei volti femminili di Antonello da Messina. Il mandorlo ha antichissime origini asiatiche, suoi frutti ritrovati nella tomba di Tutankamon in Egitto (circa 1325 a.C.). Nell’Antico Testamento i fiori ed i frutti del mandorlo sono simbolo di speranza, vigilanza, fedeltà, vita nuova e i fiori, per la loro breve durata, anche simbolo di bellezza e caducità. Il mandorlo è stato portato in Sicilia, luogo in cui ha trovato il suo habitat ideale, nel V secolo dai Fenici. Nella mitologia greca il significato del mandorlo è attribuito alla speranza e alla costanza. Legata al mandorlo è l’antichissima leggenda di Fillide e Acamante, narrata da Ovidio nelle “Metamorfosi”. Acamante, eroe greco, andando a Troia, durante una sosta in Tracia conobbe la principessa Fillide. Tra loro nacque un amore profondo. Acamante dovette però lasciare la sua amata per andare a combattere a Troia. Fillide lo aspettò per 10 anni , ma quando venne a conoscenza della caduta di Troia, non vedendo l’innamorato tornare, pensò che fosse morto e si lasciò morire di dolore. La dea Atena impietosita dalla storia degli innamorati trasformò Fillide in un mandorlo e quando Acamante, in realtà ancora in vita, venne a conoscenza di questa trasformazione, si recò nel luogo dove c’era l’albero e lo abbracciò con amore e con dolore. Fillide sentì quell’abbraccio e fece spuntare dai rami dei piccoli fiori bianchi. L’abbraccio dei due innamorati si mostra ogni inizio di primavera a testimoniare l’amore eterno tra i due.