“Tra Radici e Futuro: La Biennale Internazionale Sicily Trinacria e l’Arte della Sicilia” a Trapani
Francesco Pintaldi
La Biennale Internazionale di Trapani: Omaggio alla Cultura e alla Memoria
Nel mese di ottobre 2024, Trapani si prepara ad accogliere la “Biennale Internazionale Sicily Trinacria“, un evento dedicato all’arte e alla cultura che rende omaggio alla storica città siciliana. Organizzata dalla dottoressa Chiara Fici, Presidente Bist, la manifestazione si preannuncia come un’importante vetrina per artisti e protagonisti della cultura, unendo tradizione e innovazione artistica. L’inaugurazione avrà luogo il 19 ottobre nella suggestiva Sala Laurentina, parte della Cattedrale di Trapani, grazie alla collaborazione di monsignore Gaspare Gruppuso, che ha messo a disposizione questo storico spazio. Alla cerimonia parteciperà anche il sindaco Giacomo Tranchida che alle 16:30, darà ufficialmente il via alla Biennale. L’evento sarà un’esplorazione delle arti visive: pittura, scultura, design, installazioni e molto altro. Tra gli ospiti: registi, critici, storici dell’arte, poeti e giornalisti, tutti accomunati dall’obiettivo di valorizzare la cultura siciliana, “il cui simbolo identitario è rappresentato dalla Trinacria, antica bandiera della Sicilia con oltre 730 anni di storia” come ha tenuto a sottolineare la dottoressa Chiara Fici su Sicilia sera di Filippo Cucina in onda giorno 8 ottobre alla cui trasmissione era presente anche il senatore Mancuso.
Un Richiamo alle Origini
Nel corso della trasmissione Chiara Fici fornisce alcuni particolari della manifestazione. Tra i protagonisti dell’esposizione ci sarà uno scultore catanese, noto per le sue opere realizzate con radici di ulivo, che simboleggiano il profondo legame con la terra e le origini siciliane. Questo omaggio alla tradizione si inserisce in un contesto di apertura internazionale, con artisti provenienti non solo dalla Sicilia, ma anche dalla Germania e da altre parti del mondo, creando un ponte tra culture e popoli. Il nome stesso della Biennale, “Sicily Trinacria”, rappresenta questa doppia anima: il richiamo all’identità siciliana e la volontà di inserirsi nel panorama artistico internazionale, sottolineando l’importanza di un dialogo tra tradizioni locali e innovazioni globali.
Arte e Impegno Sociale
Un aspetto distintivo della Biennale è il suo impegno nel promuovere non solo l’arte, ma anche progetti di riscatto sociale. La dottoressa Fici ha raccontato un episodio significativo, che l’ha spinta a dare vita a un’iniziativa per sostenere giovani talenti in difficoltà economiche. Matteo, un bambino incontrato a Mondello, sognava di imparare a suonare il violino, ma non aveva i mezzi per farlo. Da quell’incontro è nato un progetto che aiuta ragazzi con potenziale artistico a sviluppare le loro capacità. Questo progetto sociale riflette l’eredità dei genitori della dottoressa Fici, entrambi impegnati nel sostegno ai giovani talenti. La Biennale prosegue dunque una tradizione di mecenatismo, cercando di far emergere le voci artistiche emergenti e dando loro visibilità in contesti prestigiosi.
Un Percorso Itinerante
La Biennale non si fermerà a Trapani. Dopo la tappa inaugurale, si sposterà a Palermo il 9 novembre, presso il Museo Pitrè, e successivamente a Monreale il 14 dicembre. Questi eventi si terranno in luoghi storici e continueranno a promuovere il messaggio di memoria, cultura e riscatto sociale, ampliando la portata della manifestazione.
Memoria e Legalità
Un altro tema centrale della Biennale è la memoria delle vittime di mafia. La dottoressa Fici ha voluto dedicare una sezione dell’evento a coloro che hanno perso la vita a causa della mafia, come Emanuele Piazza o il padre dello stesso senatore Carmine Mancuso. Questo progetto, intitolato “In memoria dei fiori bianchi volati in cielo” contro ogni tipo di mafia e di sopraffazione mafiosa, vuole rendere omaggio a tutte le vittime di sopraffazione mafiosa, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria attraverso l’arte e la cultura. La Biennale Internazionale “Sicily Trinacria” si propone quindi non solo come un evento artistico, ma come un’occasione di riflessione profonda su temi di rilevanza sociale, culturale e storica, unendo l’arte alla memoria e alla lotta per la legalità.