LA STELE DI KAMINIA
Daniela Crispo
Rinvenuta tra il 1883 e il 1885 vicino al borgo di Kaminia, sull’isola di Lemno, nel Mar Egeo settentrionale, la stele è datata al VI secolo a.C., come opera di una bottega locale; è costituita da una sottile e lunga lastra di calcare originariamente alta due metri circa, di cui rimane la metà superiore. Sulla fronte è incisa a bassissimo rilievo la figura di un guerriero barbuto, di profilo, in piedi, armato di lancia e scudo. Il volto, con testa piatta, grandi occhi e un pronunciato sorriso, rimanda all’iconografia attestata a Lemno, presente su vasi e altri oggetti in terracotta di epoca arcaica (VII-VI sec.a. C.). Intorno al personaggio è incisa una iscrizione distribuita su 8 righi: alcune linee si leggono dal basso verso l’alto, altre in orizzontale da sinistra a destra e da destra a sinistra in righi alternati. Una seconda iscrizione, su tre righi, incompleta in basso, posta sul lato destro in verticale, sembra redatta da un diverso lapicida. La lettura è controversa: una delle possibili interpretazioni è che l’iscrizione ricordi il guerriero Aker figlio di Tavarsa (Aker Tavarsio), a rappresentare la discendenza dai membri di un’illustre famiglia di Lemno. Una seconda interpretazione lo identifica invece in un Holaie (in greco Hylaios) forse originario di Focea, in Asia Minore. La stele era il segnacolo di una sepoltura. La scrittura ha suscitato particolare interesse per l’ uso dell’ alfabeto che è greco, del tipo detto ‘rosso’ (o greco-occidentale) con alcuni tratti peculiari vicino all’alfabeto etrusco. In un secolo di scavi non è mai emersa alcuna traccia di rapporti diretti tra la popolazione di Lemno e gli Etruschi, eppure, Tucidide, Strabone e Plutarco chiamano «Tirreni» (Etruschi) gli abitanti dell’isola. L’ipotesi oggi più accreditata è che la lingua di Lemno appartenesse alla stessa famiglia prototirrenica da cui si sarebbero distaccati anche l’etrusco e il retico (parlato sulle Alpi omonime), portata da coloni tirrenici stanziatisi qui in tempi antichissimi, che presto troncarono i rapporti con la madrepatria. Gli Ateniesi, conquistando Lemno nel V secolo a.C., avrebbero cancellato ogni traccia della civiltà locale, radendo al suolo tutto e praticando la sostituzione etnica.