PADRE PUGLISI: UN SIMBOLO DI LOTTA E SPERANZA PER LA CRESCITA DEI GIOVANI SICILIANI
Francesco Pintaldi
Il 15 settembre 1993, il quartiere Brancaccio di Palermo fu scosso dall’assassinio di Padre Pino Puglisi, sacerdote che aveva dedicato la sua vita a sottrarre i giovani dalle grinfie della mafia. Ucciso nel giorno del suo 56º compleanno, Puglisi pagò con la vita il suo impegno contro la criminalità organizzata. Nato il 15 settembre 1937, Puglisi aveva una missione chiara: contrastare l’influenza della mafia attraverso l’educazione e la promozione della legalità. Nel suo ministero a Brancaccio, uno dei quartieri più difficili della città, lavorava incessantemente per offrire ai ragazzi un’alternativa alla violenza e alla povertà, organizzando attività parrocchiali e progetti sociali. Padre Puglisi non aveva timore di parlare apertamente contro la mafia. I suoi sermoni erano un atto di coraggio, nei quali invitava la comunità a opporsi pacificamente al potere criminale. Questo atteggiamento non passò inosservato e attirò su di lui l’attenzione dei boss mafiosi, che lo vedevano come una minaccia crescente.La sera del 15 settembre, Don Puglisi fu colpito a morte davanti alla sua abitazione. L’omicida, divenuto in seguito collaboratore di giustizia, confessò il crimine. È noto che le ultime parole del sacerdote, rivolte al suo assassino, furono “Me lo aspettavo”, pronunciate con una serenità che testimoniava la sua profonda fede. Il sacrificio di Padre Puglisi non è stato vano. Nel 1999 la Chiesa avviò il processo di beatificazione, che culminò il 25 maggio 2013 con la sua proclamazione a Beato, durante una cerimonia che vide la partecipazione di migliaia di persone, giovani e membri del clero impegnati nella lotta contro la mafia. Oggi, Don Puglisi è ricordato come un martire, il primo ucciso dalla mafia ad essere beatificato. La sua figura è un faro di resistenza morale e di speranza per una Sicilia che continua a lottare contro l’oppressione mafiosa. Non solo la Chiesa, ma anche le istituzioni italiane riconoscono in lui un modello di lotta pacifica contro l’illegalità, un esempio che continua a ispirare generazioni.