A PROPOSITO DEL LIBRO DI G. MAURIZIO PISCOPO “CI HANNO NASCOSTO DANILO DOLCI”

Francesco Pintaldi

Per quanti conoscono il maestro Giuseppe Maurizio Piscopo e hanno letto di Danilo Dolci, profeta della nonviolenza e maestro di frontiera, non è difficile trovare un accostamento tra le due figure. Insieme, anche se in periodi differenti, si sono impegnati per la salute e la crescita dei bambini in una Sicilia che li ha dimenticati. Il libro di Piscopo diventa un’occasione per riflettere sulle condizioni delle nostre città! Basta attraversare le città siciliane per rendersi conto che per i bambini non ci sono spazi per il gioco e per i loro sogni. Le città siciliane non sono a misura di bambino. Le problematiche sono ancor più gravi per i diversamente abili. Ogni giorno, incontrano ostacoli che impediscono loro di vivere una vita dignitosa. Le barriere architettoniche sono solo la punta dell’iceberg: spesso mancano le strutture adeguate e i servizi necessari per garantire la loro inclusione e partecipazione alla vita sociale. I diritti dei diversamente abili vengono calpestati e gli spazi a loro dedicati sono spesso inesistenti o trascurati. Le   città   siciliane   mostrano   una   scarsa   sensibilità   verso   le   esigenze   di   chi   ha   bisogni   speciali. Marciapiedi impraticabili, mezzi di trasporto pubblico inaccessibili e edifici pubblici privi di rampe o ascensori adeguati sono solo alcuni degli esempi di come la società continui a ignorare queste persone. Inoltre, la mancanza di politiche efficaci e di investimenti  nel settore dell’assistenza e dell’integrazione aggrava ulteriormente la loro condizione. Era questa la lotta intrapresa da Danilo Dolci. Seguendo il suo insegnamento è fondamentale che si sviluppi una maggiore consapevolezza e si adottino misure concrete per garantire che tutti, indipendentemente dalle loro capacità, possano vivere in un ambiente che rispetti la loro dignità e i loro diritti. Solo così potremo costruire una società davvero inclusiva e giusta, dove ogni individuo possa realizzare il proprio potenziale senza essere limitato da barriere e pregiudizi.

 

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