IL CIELO SOPRA LA DIGA
Testo e fotografie di Andrea di Napoli
La prolungata siccità ha ridotto drasticamente il quantitativo d’acqua raccolta negli invasi siciliani conferendo loro l’aspetto di insignificanti pozzanghere e costringendo la popolazione ad affrontare una drammatica emergenza idrica. La diga d’Ancipa sorge in mezzo alla natura del Parco dei Nebrodi, tra il territorio dei comuni di Troina, in provincia di Enna, e Cesarò, in provincia di Messina. Un’ardita opera di ingegneria ha dato origine all’omonimo serbatoio sbarrando il corso del torrente Troina, un affluente del Simèto. Il lago artificiale ha una capacità utile di circa 27 milioni di m3, tuttavia, durante i periodi di siccità, il livello dell’acqua inevitabilmente scende. Sebbene le crisi idriche in Sicilia siano state frequenti anche in passato, la situazione attuale ha già compromesso il regolare approvvigionamento di acqua potabile alla popolazione di oltre una ventina di comuni. Inoltre le acque del bacino vengono solitamente utilizzate per alimentare le due centrali idroelettriche di Radicone e Grottafumata. Il lago artificiale è stato intitolato all’ingegnere Sartori che diresse i lavori della sua realizzazione.
L’opera è stata realizzata negli anni che vanno dal 1949 al 1953. I lavori di costruzione crearono un gran numero di posti di lavoro per gli abitanti del territorio interessato e favorirono l’economia e le attività commerciali presenti nella zona. Purtroppo, però, durante la costruzione della diga Ancipa, la sera del 6 dicembre 1950, si verificò una tragica esplosione. Il bilancio della disgrazia fu di tredici morti e di parecchi operai rimasti intossicati.
Il lago artificiale sorge a quasi 1000 metri di altitudine ed è il lago più alto della Sicilia. Il Parco dei Nebrodi circostante è un ambiente naturale ricco di varietà floreali e popolato da diverse specie animali. Per questo motivo il Lago Sartori ha assunto una notevole importanza paesaggistica e naturalistica.