EMOZIONI UNIVERSALI

Irina Tuzzolino

Periodicamente si discute dei linguaggi digitali  con lo scopo di considerarli in continuità con quanto sino ad ora è stato elaborato dall’uomo con l’ intento di esorcizzare il  pessimismo di chi considera l’oggi  un periodo  di profonda crisi rispetto ad un passato idealizzato. In particolare si parla dell’uso dilagante delle emoticon nelle comunicazioni digitali. Le faccine hanno il compito di supplire alla superficialità della nostra  comunicazione  sempre più superficiale e stravagante, suggerendo una reazione emotiva umana, un’empatia virtuale condivisa alla nostra comunicazione. Le origini delle emoticon sono molto antiche alcuni studiosi le rintracciano nel linguaggio pittografico dei geroglifici. Solo a partire dal Rinascimento la ritrattistica ha evidenziato le espressioni facciali ostili. Da allora  nel tempo  si è costruito un vero glossario  visivo degli stati d’animo ad opera dei tipografi  chiamato   “arte tipografica “ che oggi sembra piuttosto limitata se paragonata alla quantità delle nostre emoticon. Nel ‘900 lo psicologo statunitense  Paul Elkman elabora una teoria per riconoscere le emozioni umane  dall’espressione facciale. Da qui alle emoticon il passo è stato breve.

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