ESPLORAZIONI SPAZIALI
Pino Morcesi
Buco nero supermassiccio
La scoperta di nuove galassie è preziosa perché permette di scandagliare in profondità i segreti dell’universo. Un articolo pubblicato sul Monthly Notice della Royal Astronomical Society ha reso noto che alcuni scienziati di Taiwan, usando il radiotelescopio MeerKat mentre studiavano i gas di formazione stellare hanno individuato quarantanove galassie. Studiare gli ammassi di galassie permette di verificare le teorie cosmologiche, ma anche di fare nuove scoperte sull’evoluzione delle galassie e la formazione delle stelle al loro interno “rubando” il gas stellare alle galassie vicine. Il “furto” di materiale da parte di alcune galassie potrebbe spiegare la formazione dei buchi neri supermassicci che si trovano nel cuore delle stesse galassie. I buchi neri crescono principalmente divorando le nubi molecolari, un tipo di nube interstellare costituita da idrogeno molecolare. Non ostante costituiscano meno dell’1% del volume del mezzo interstellare di una galassia, le nubi molecolari sono le regioni con maggiore densità. Grazie alla forza di gravità, le nubi molecolari cadono in modo efficiente nel centro galattico rispetto ai gas neutri e ionizzati, aumentando rapidamente il tasso di formazione delle stelle nella galassia e fornendo la materia necessaria per la rapida crescita del buco nero.