BISCUIT NON SOLO BAMBOLINE
Testo e fotografie di Andrea di Napoli
I ripiani dei mobili che un tempo arredavano i salotti erano affollati di statuine artistiche. Anche sugli scaffali delle librerie e sulle mensole dello studio trovavano spesso posto i soprammobili fragili ed eleganti realizzati perlopiù nell’Ottocento in Biscuit, un materiale ottenuto, come i biscotti, dopo due cotture in forno. Il prodotto finale risultava somigliante alla porcellana bianca e poteva avere una superficie lucida oppure ruvida, adatta alla creazione di mezzi busti o a scene composte da gruppi di figure allegoriche. Con un po’ di fantasia e una certa ambizione alcuni artisti pretendevano di rappresentare la “personificazione” di materie astratte come la Medicina o la Filosofia, attraverso statuette alte circa cm.35 in Biscuit. Durante gli anni in cui sono state esposte nelle case, come tutte le cose fragili, anche le artigianali figure di Biscuit hanno subito urti o cadute e hanno pertanto perduto qualche pezzetto come una mano o un braccio. Le statuette mutilate, monche o addirittura “decapitate”, hanno perso quasi tutto il loro valore, ma sono ugualmente affascinanti, anzi, a volte, la mancanza di qualche arto le rende molto simili, seppure in miniatura, alle statue dell’antichità classica ritrovate negli scavi archeologici.