CREATIVITÀ ITALIANA
Pino Morcesi
La versatilità della creatività italiana ha assunto il nome di Made in Italy espressione in lingua inglese usata a partire dagli anni Ottanta dai produttori italiani, per difendere i prodotti italiani contro le falsificazioni. Marco Fortis ne ha dato una definizione : “L’insieme dei prodotti di un complesso di settori che, nell’immaginario collettivo del mondo, sono strettamente associati all’immagine del nostro paese, consacrata e ribadita ossessivamente dai media”. Dal punto di vista storico i principali veicoli di diffusione del “gusto italiano” nel mondo sono state le esposizioni, a cominciare da quella di Londra nel 1862, e i periodici dal Politecnico di Carlo Cattaneo a Arte italiana decorativa e industriale di Camillo Boito e tante altre. Un contributo venne anche dall’esterno con la pubblicazione nel 1860 dell’opera di J. Burckhart La civiltà del rinascimento in Italia, da cui ebbe origine l’esemplarità dello stile di vita rinascimentale, che s’impose in Europa e mise in ombra il culto del Medioevo sostenuto da Ruskin e Morris. Il riferimento al Rinascimento contribuiva parallelamente alla valorizzazione della bottega artigiana come luogo di produzione di manufatti di qualità, che si contrapponeva alla produzione industriale che cominciava a diffondersi. In una parola bello e ben fatto, ma soprattutto unico. Presto lo stile italiano/ rinascimentale si diffuse dappertutto, dall’Europa al nuovo mondo in tutti gli ambiti artistici. In letteratura ne è testimonianza tra tanti il romanzo Ritratto di Signora di H. James. La diffusa sensibilità italiana per l’estetica ed il bello, che ha dato origine al Made in Italy, secondo alcuni, è stata anche sollecitata dalla ricchezza del patrimonio culturale italiano che si è mantenuta costante e prolungata nel tempo. A tutela del Made in Italy oggi c’è il Ministero delle imprese e del made in Italy.