STORIA DEL PARAVENTO
Irina Tuzzolino
L’origine del paravento viene dalla Cina, l’uso è diffuso nei palazzi imperiali e nei templi sin dal periodo delle Sei Dinastie (III-VI secolo. Il paravento cinese è laccato e dipinto su legno pieno e ha una funzione contemplativa. Diffusosi in Giappone il paravento assume la funzione di “protezione dal vento”come indica la parola Byōbu. Diversa dalla cinese è anche la struttura : un telaio in legno, sul quale è applicata una carta molto resistente che funge da supporto per la pittura che celebra le tappe fondamentali dell’esistenza, la morte, la nascita di un importante membro dell’aristocrazia oppure il trascorrere delle stagioni, un tema molto sentito. Uno dei più antichi esemplari di paravento giapponese proviene dal Tempio Toji di Kyoto, costruito nell’anno 796. La grande diffusione in Giappone è legata alla struttura dell’abitazione tradizionale, un grande ambiente unico, privo di mobili, in cui il paravento serve a modulare lo spazio: quello più basso a due ante viene utilizzato per la cerimonia del tè, quello più ampio per consumare i pasti, quello più alto per creare dei vani. Nel XVI °sec. una delegazione di giovani giapponesi, guidati da un gesuita, arriva per la prima volta in Europa e regala a Papa Gregorio XIII un paravento dipinto, un oggetto che in Occidente non si era mai visto prima. Da allora la sua diffusione come elemento ornamentale è sempre più diffusa. Famosi i paraventi di Coromandel dal luogo in India da dove salpavano le navi che portavano i paraventi in Europa. La parola paravento deriva dal francese paravent .
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