DIALOGHI INVEROSIMILI: GLI OGGETTI SONO TUTTI UGUALI
Andrea di Napoli
Ogni sera, sul piccolo comodino accanto al letto di Mario, si raccolgono alcuni oggetti comuni tra i quali si è stabilita nel tempo qualcosa di più di una certa confidenza, una fraterna amicizia. «Guardate, è tornata la Sveglia! » esclamò stupita la Cornice con la fotografia della “povera mamma”«Dove sei stata? Siamo stati in pena per te.» «Sapete, non è stata una buona idea rallentare i giri delle lancette per passare più tempo insieme. Mario mi ha portato dall’orologiaio e se non fossi “guarita” mi avrebbe lasciato in laboratorio per “donare” i miei pezzi di ricambio. Sapete, ci sono tanti orologi guasti che aspettano un “trapianto”! » «Prima che qualcuno me lo domandi» intervenne l’Abat jour «vi informo che ho ancora la lampadina fulminata. Mario non se n’è ancora accorto. Legge tutte le sere le notizie sullo smartphone retroilluminato ed usa il telefono cellulare pure per illuminare il corridoio se si alza durante la notte.» A quel punto leggermente preoccupata la Sveglia domandò«Non vedo il solito Bicchiere, gli è successo qualcosa?» La cornice raccontò allora che, nel cuore della notte, il padrone si era svegliato assetato e dopo avere bevuto aveva lasciato cadere il Bicchiere a terra. «Quando Mario si è alzato scalzo i suoi cocci, per vendetta l’hanno ferito. Ma è stata una vendetta inutile, il nostro amico Bicchiere è andato dove, prima o poi, finiremo tutti: nella Pattumiera.» «Dopotutto» intervenne un grande Boccale con una pratica impugnatura arrivato sul comodino proprio quella sera «il Bicchiere era vecchio e solo al mondo. Era l’ultimo superstite di un “servizio da 12”. Sono stato scelto per sostituirlo perché io ho il manico, ma sono un fatalista e mi sono rassegnato a fare la stessa fine. Specialmente dopo avere assistito alla scena straziante di ieri. La Bottiglia di plastica del latte e la Lattina di birra stavano bene insieme. Nel ripiano del Frigorifero erano felici e si divertivano un mondo. Mario le ha svuotate lo stesso giorno. Una a colazione, l’altra poche ore dopo e poi le ha separate per sempre. La plastica in un bidone giallo e il vetro in quello verde. Anche vuote sarebbero volute restare insieme, ma gli esseri umani non rinunzieranno mai ai loro stupidi pregiudizi.»
«Certi prodotti sono stati addirittura smembrati. Coperchi da una parte, etichette da un’altra. La chiamano raccolta differenziata, ma è una autentica discriminazione. Come l’apartheid.» disse indignata Abat jour. E la Sveglia «Pensate che mio nonno, l’Orologio a Cucù, se ne è andato adagiato sulle bucce d’arancia e amorevolmente avvolto dalle foglie di lattuga. Sembrava che dormisse!» «Ora non sarebbe più possibile.» precisò il Boccale «Ci viene impedito qualsiasi contatto coi “rifiuti umidi”. Saremo solo degli oggetti di tanti colori e di varie forme, ma anche se in fibre sintetiche tra noi non c’è nessuna vera differenza! » «Vi avverto che sto per suonare.» interruppe tutti la Sveglia «il signor Mario per sicurezza mi ha puntato mezz’ora prima.» Al trillo puntuale della Sveglia, Mario si svegliò ed alzandosi urtò maldestramente l’impugnatura del Boccale che, cadendo per terra, andò miseramente in frantumi.