LA CIVILTÀ DEL VINO
Gabriella Maggio
Il poeta greco Alceo nel frammento 56 Gentili ci descrive lo spirito del simposio, il bere insieme, cemento della civiltà nella Grecia antica:
Non amo chi presso un cratere ricolmo, sbronzandosi,
blatera di discordie e di luttuose guerre,
ma chi delle Muse gli splendidi doni mescendo
e d’Afrodite, esalta la gioia dell’amore.
Ma nell’antichità il vino e le gioie del simposio erano riservate agli uomini. Le donne, tranne le serve e le etere, ne erano escluse perché gli uomini temevano che l’ebbrezza del vino sciogliesse loro la lingua e le spingesse all’adulterio. Oggi le donne non soltanto non si negano il piacere della convivialità, facendo quello che Alceo ci ha tramandato, ma producono vino nelle loro aziende e lo commerciano in tutto il mondo. E ne sono orgogliose, giustamente. Questo è stato il senso dell’incontro al Villino Florio tra le imprenditrici del vino, che hanno raccontato le loro esperienze, accompagnate dall’esecuzione di danze popolari e di testi colti del M.° Jane Far e dalle poesie di A. Merini, lette da A.M. Chiarello, che coniugano vino e amore. Sullo sfondo di queste performance l’excursus storico del rapporto donne-vino della presidente del L.C. Palermo dei Vespri, Gabriella Maggio. Numeroso ed attento il pubblico, che ha molto apprezzato anche la degustazione dei vini, offerti dalle cantine presenti. Hanno organizzato l’evento : l’Associazione Volo, il L.C. Palermo dei Vespri, l’Inner Weel Qarinis, l’Associazione Donne e vino.