STORIA DEL NESPOLO
Daniela Crispo
Le prime coltivazioni di nespolo risalgono al I millennio a.C. lungo le rive del Mar Caspio, da qui si diffusero in Asia Minore per raggiungere poi Grecia e Italia. Presso i Greci il nespolo era votato a Cronos e presso i Latini a Saturno. L’albero ebbe la massima diffusione nel Medioevo, quando entrò a far parte della farmacopea domestica, come febbrifugo,astringente,regolatore delle funzioni intestinali e diuretico. Ogni dimora di campagna aveva almeno un nespolo in cortile, perché si credeva che tenesse lontane le streghe e la sfortuna. I contadini si servivano della pianta anche per scandire il passare delle stagioni, perchè il nespolo era il primo a fiorire e l’ultimo a maturare i suoi frutti. Tra le tante varietà di nespoli la più antica è la Mespilus germanica dal latino mespilum, derivato a sua volta dal greco mespilon, un albero di 5 0 6 metri. Nel ‘600 in Europa e in Italia si diffuse la varietà eriobotrya detta giapponese, che matura a fine maggio, ed offre frutti di colore giallo o arancione da consumare subito. Al contrario dei frutti della più antica varietà germanica che maturavano in autunno e dovevano ammezzire per alcune settimane in luoghi freschi e asciutti su un letto di paglia. Il nespolo è anche simbolo di prudenza, saggezza e pazienza. Per questo è stato sempre associato alle virtù femminili. Regalare un rametto di nespole, era considerato di buon augurio in occasione dei matrimoni. Le nespole possono usarsi anche in cucina . Ridotte in purea mescolate con yogurt greco, sale e pepe possono accompagnare gamberi crudi e carpacci di pesce.