CARTOLINE D’ALTRI TEMPI

Andrea di Napoli

Quando i saluti e i brevi messaggi viaggiavano per posta, le cartoline svolgevano un ruolo fondamentale nella comunicazione e le immagini, stampate su di esse, integravano il testo contribuendo a veicolare i sentimenti e i ricordi di coloro che, militari, emigrati o semplici turisti,  si trovavano in paesi lontani. Una vera fotografia si contraddistingue per il tono continuo. Altra cosa sono le immagini ottenute partendo da matrici fotografiche, ma stampate attraverso procedimenti di fotomeccanica, che non necessitano dell’intervento decisivo della luce né di ricorrere ai materiali sensibili. Le tecniche fotomeccaniche scompongono l’immagine e la riproducono in uno schema di retini, puntini, griglie o vermicelli affiancati. Si tratta di procedimenti raffinati e complessi, a volte riconoscibili facilmente altre volte meno. Spesso venivano presentate come fotografie, ma effettivamente non lo sono. Si ottenevano adoperando soltanto carta priva di qualsiasi  delicata emulsione e inchiostri. Anche senza praticare ripetutamente procedimenti e viraggi chimici (zolfo, oro ecc.), le stampe risultavano valide ed eleganti. I costi accessibili dei materiali comuni utilizzati e la rapidità con la quale si otteneva una maggiore quantità di copie sono state le ragioni del successo delle tecniche di fotomeccanica nei diversi generi e formati. Particolarmente diffuse furono le cartoline illustrate che proponevano i monumenti e gli scorci più noti di città e villaggi, ma anche soggetti patriottici, religiosi, pubblicitari o destinati a porgere i propri auguri in occasione delle feste. A partire dagli anni ’70 dell’Ottocento, dunque, attraverso la spedizione delle cartoline regolarmente affrancate, le Poste Nazionali aumentarono notevolmente il loro traffico e tantissima gente fu contagiata da una nuova forma di collezionismo: la cartofilia.

Perlopiù le raccolte comprendevano cartoline spedite dai parenti, che avevano un aspetto piuttosto “vissuto”, ma molte venivano conservate ancora nuove e, all’interno degli album, si mantenevano in ottime condizioni. Particolarmente attraenti gli esemplari acquerellati, così chiamati per un intervento di finitura che rendeva più accattivanti le cartoline mediante una delicata coloritura manuale.Non accadeva certo frequentemente, ma è stato com unque possibile, anche se antieconomico,  spedire delle vere e proprie fotografie appositamente stampate su cartoncini predisposti per  apporre l’indirizzo. Un gran numero di informazioni aggiuntive derivano, inoltre, dai contenuti del testo riportato sul verso delle cartoline, attraverso il quale si possono ricostruire le vicende private e gli episodi personali di mittenti ignoti, i dolori e le speranze di lontani scriventi del tutto sconosciuti. Poteva accadere, tuttavia, di reperire cartoline indirizzate a personaggi famosi o firmate da celebri personalità e appunto per questa ragione destinate a costituire i pezzi più pregiati di una collezione. I collezionisti compiono frequenti “ricognizioni” tra le bancarelle dei mercatini o nelle botteghe dei rigattieri alla ricerca di qualche cartolina del passato in attesa di un vero appassionato. Le cartoline antiche, possono risentire, ovviamente, del tempo e della distanza percorsa. Inoltre la quantità di mani attraverso le quali sono transitate incide negativamente sul loro stato di conservazione. Eppure, anche se fossero coperte di polvere, strappate o macchiate, quelle immagini, recapitate direttamente a casa dal  postino, conserverebbero un fascino particolare.

Le immagini presenti in questo articolo sono cartoline  tratte dalla collezione dell’autore.

 

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