I CUSTODI DEGLI INCROCI
Testo e fotografie di Andrea Di Napoli
Una preghiera lungo il cammino ovvero “Ora et … ambula”. Un tempo le strade erano abitualmente frequentate da pericolosi malfattori e da bande di briganti che compivano sanguinosi agguati ai danni degli inermi viandanti.
Le violente imboscate a scopo di rapina avvenivano perlopiù in prossimità dei bivi e dei crocicchi. Le caritatevoli comunità di fedeli, per rassicurare tutti i viaggiatori, collocarono presso gli incroci e agli angoli delle vie cittadine delle piccole edicole contenenti le più conosciute immagini sacre “incaricate” di proteggere i passanti. Pur avendo l’aspetto di un altarino, l’edicola votiva non rappresentava un luogo di culto, ma divenne presto un affollato punto di aggregazione dissuadendo per davvero i malintenzionati. Per favorire la sosta davanti alle edicole la Chiesa elargiva generosamente “l’indulgenza plenaria” o la “remissione dei peccati” a coloro che lasciavano un obolo o recitavano qualche preghiera.
L’immancabile presenza di edicole e piccole cappelle edificate in luoghi caratteristici del territorio, come le sorgenti, i ponti o i boschi, e anche lungo le grandi e piccole arterie di comunicazione viaria dimostra la profonda religiosità della popolazione, ma pure una radicata superstizione. Le edicole votive sono, infatti, un retaggio delle antiche tradizioni pagane che hanno contribuito evidentemente alla diffusione degli eclettici tempietti dal trascurabile valore architettonico.