8 MARZO PER NOI TUTTE

Gabriella Maggio

Nadia Anjuman

Oggi  8 marzo si celebra  la donna. Ritengo  che non si possa ignorare che non tutte oggi abbiamo la stessa possibilità di festeggiare con le amiche e gli amici e leggere liberamente poesie. Penso alle sorelle afgane, iraniane, curde. Per ricordarle tutte propongo una poesia di Nadia Anjuman , poeta dell’ Afghanistan , “Il Paese peggiore per nascere donna”, uccisa a botte dal marito perché aveva letto in pubblico una sua poesia. La scrittura, come l’istruzione, è proibita alle donne dai talebani.

 

Il diritto di gridare

Non ho voglia di aprire la bocca
di che cosa devo parlare?
che voglia o no, sono un’emarginata
come posso parlare del miele se porto il veleno in gola?
cosa devo piangere, cosa ridere,
cosa morire, cosa vivere?
io, in un angolo della prigione
lutto e rimpianto
io, nata invano con tutto l’amore in bocca.
Lo so, mio cuore, c’è stata la primavera e tempi di gioia
con le ali spezzate non posso volare
da tempo sto in silenzio, ma le canzoni non ho dimenticato
anche se il cuore non può che parlare del lutto
nella speranza di spezzare la gabbia, un giorno
libera da umiliazioni ed ebbra di canti
non sono il fragile pioppo che trema nell’aria
sono una figlia afgana, con il diritto di urlare.

Imprigionata in quest’angolo

Sono imprigionata in questo angolo
Piena di malinconia e di dispiacere.

Le mie ali sono chiuse e non posso volare.

Nadia Anjuman

 

 

 

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