CROSSROADS DI JONATHAN FRANZEN
Gabriella Maggio
Negli anni Settanta a New Prospect, città immaginaria dell’Illinois, vive la famiglia del pastore Russ Hildebrandt, protagonista del romanzo Crossroads di Jonathan Franzen, edito da Einaudi. Come nelle Correzioni l’autore attraverso le vicende di una famiglia, osserva, sempre con tono ben equilibrato tra ironia ed empatia, la società americana rivelandone i disagi, le debolezze, le ipocrisie morali e la falsità dei suoi miti. Crossroads, che è probabilmente la prima parte di una trilogia che si chiamerà “A Key to All Mythologies” , prende il nome dal blues Cross road blues, cantato da Johnson, che, come si legge nel romanzo, ha aiutato il giovane pastore Russ Hildebrandt a “ capire il dolore con cui avevo a che fare a Harlem” e gli ha anche suggerito il nome per la comunità giovanile della Chiesa riformata , da lui fondata. Per i suoi comportamenti ambigui nei confronti di una ragazza, contrari alla regola di condivisione e sincerità, accettata e praticata dal gruppo, Russ viene apertamente sfiduciato da alcune ragazze ed è costretto a cedere la direzione della comunità giovanile al carismatico Nick Ambrose, che diviene ai suoi occhi un vero antagonista. Per evitare di passare davanti al suo ufficio, sempre gremito di giovani adoranti, Russ s’impegna a fare un giro largo e complicato attraverso corridoi polverosi: “non riusciva a guardare Ambrose senza tradire la propria incapacità di seguire l’esempio del Salvatore e perdonarlo”. Le tensioni di Crossroads si manifestano nei campi estivi che per iniziativa di Russ si svolgono nel territorio dei Navajo, dove il gruppo compie un’esperienza di vita in comune eseguendo lavori utili per la comunità indiana. Ma la nuova generazione di Navajo fa notare a Russ che la presenza dei bianchi nella riserva e i loro aiuti non sono sempre graditi perché “La solidarietà era già di per sé una specie di privilegio, un’altra arma nell’arsenale dei bianchi. Era impossibile sfuggire allo squilibrio di potere”. La descrizione dei due campi estivi è funzionale a capire la causa della prima e della seconda e definitiva umiliazione di Russ. Il pastore non riconosce i suoi errori neanche con se stesso, perché sempre incline a giustificarsi ed assolversi attribuendoli alle cattive intenzioni degli altri. Le umiliazioni alimentano il suo risentimento nei confronti di Ambrose, ma anche della moglie Marion, di cui ha sempre subito l’intelligenza nei momenti decisivi del loro rapporto. Convinto che Marion sia responsabile della sua identità umiliante, Russ cerca un riscatto corteggiando una parrocchiana, Frances Cottrell, illudendosi di nascondere alla comunità i suoi comportamenti che invece appaiono grotteschi. Intorno al gruppo di Crossroads gravitano anche i figli di Russ, Clem, Perry e in ultimo Becky, tutti molto critici nei confronti del padre di cui percepiscono i limiti e le ipocrisie. Avvertono la crisi coniugale dei genitori e scambiano per debolezza il sordo rancore della madre nei confronti del padre. Marion ha un forte senso di colpa perché è consapevole di avere costruito la suo vita con Russ sulla menzogna, non rivelandogli il suo passato turbolento. I ragazzi vivono con senso di colpa e di vergogna il conflitto generazionale con i genitori e cercano, ciascuno a suo modo di essere migliori, più autentici di loro. Non tutti riescono nell’intento. Come i loro coetanei i figli di Russ avvertono il fascino della cultura hippy che si va diffondendo contro il rigorismo religioso e morale degli adulti, ma soprattutto contro la loro ipocrisia. I giovani che attorniano Ambrose cercano nella religione un nuovo senso di spiritualità fondato su un rapporto interpersonale di mutua comprensione, sincerità, confronto piuttosto che sui riti, i sermoni moraleggianti e sulle severe punizioni. Becky, che si è avvicinata alla religione per amore di Tanner cerca un rapporto più immediato e personale con Dio, “si chiese quale fosse lo scopo della vita. Quasi ogni cosa nella vita era vanità…Quando ti spogliavi della vanità e rimanevi sola davanti a Dio, cosa ti restava ?Solo amare il prossimo tuo come te stessa. Solo venerare il Signore, una domenica dopo l’altra….solo l’amore e la preghiera avevano importanza”. La guerra del Vietnam che si combatte in quegli anni pone ai personaggi il tema del pacifismo, vissuto integralmente da Russ fino al punto di proibire ai figli il gioco del Risiko. Ci si chiedeva “come poteva una nazione che si definiva cristiana spendere miliardi di dollari in armi di morte ? “Ma Clem avverte forte il dovere morale di servire il proprio paese e decide di seguire, non ostante l’opposizione della famiglia, la sua etica personale rinunciando al suo privilegio di uomo bianco per il rinvio della chiamata militare, e fa domanda di arruolamento volontario. La deriva della famiglia Hildendrandt è completata dal comportamento sconsiderato di Perry. Gli Hildebrandt sono quindi schiacciati tra situazioni personali di fragilità e dubbio e tensioni esterne del contesto storico-sociale. Sarà Marion, riconciliatasi con se stessa dopo un lungo periodo di crisi, a mostrarsi determinata a perdonare l’adulterio di Russ, a prendersi cura di Perry, a ricominciare una nuova vita d’amore e preghiera in un’altra parrocchia. “È successa una cosa tremenda, dice Marion, ma può ancora esserci gioia. Stavo guardando gli uccellini là fuori… non possiamo trovare ancora gioia nella Creazione? Non possiamo trovare gioia l’uno nell’altra?” Crossroads è un romanzo di fatti ed azioni, è un romanzo puro che non cede all’ibridazione saggistica o biografica. Narra con realismo la quotidianità dei personaggi rappresentati nelle loro relazioni umane e nella loro intimità nel breve tempo che va dall’Avvento del 1971 alla Pasqua del 1972. La narrazione procede serrata per capitoli tematici dedicati a un solo personaggio con sovrapposizioni, solo in apparenza tenui, dei punti di vista. L’obiettivo complessivo di Crossroads è dimostrare la crisi dei principi costitutivi della cultura americana, la competizione, la ricerca spasmodica della felicità, l’ideale della purezza, attraverso il malessere esistenziale dei personaggi che quasi tutti trovano un unico appiglio nella fede religiosa. Lo stile piano di Franzen è ben reso dalla traduzione di Silvia Pareschi.