ABRAHAM YEHOSHUA
Gabriella Maggio
Combattente nella guerra del Sinai del ’56 per lungo tempo si è impegnato affinchè arabi e ebrei vivessero gli uni accanto agli altri in due stati. Successivamente ha rivisto le sue opinioni formulando l’ipotesi di un solo stato, quello d’Israele, in cui i palestinesi avessero pieni diritti e potessero anche governare : «Vivere insieme, diceva, sotto lo stesso tetto, sotto un unico cielo. Saremo uno Stato solo, ma non uno Stato ebraico: aperto ai palestinesi, compresi quelli della Cisgiordania». Alle difficoltà che gli venivano avanzate riguardo all’integrazione replicava che la vera integrazione sarebbe avvenuta nella convivenza degli ospedali, luogo di sofferenza e intimità. Ma riteneva anche necessario che gli ebrei e i palestinesi si liberassero dall’eccesso di memoria, che non significa dimenticare, ma guardarsi intorno ed evitare la trappola dell’identità. Yehoshua è stato autore di racconti e opere teatrali, ma ha conosciuto il successo coi suoi romanzi. Le sue opere sono state tradotte in ventidue lingue. In Italia è stato scoperto dalla Casa editrice Giuntina per poi essere pubblicato da Einaudi. Argomento principale delle sue opere è stato la famiglia considerata come rete di relazioni intense che vincolano la vita e in cui si consumano dolori e si nascondono segreti, in essa centrale è il rapporto di coppia con tutte le sue potenzialità e insidie. Il suo romanzo più interessante è L’amante, ambientato subito dopo la guerra del Kippur del ’73, strutturato sulla pluralità dei punti di vista, quello di Adam, della sua sfuggente moglie Asya, della loro figlia Dafne che si affaccia alla vita insieme a Na’im il ragazzo arabo che lavora nell’officina del padre . Lo scrittore ha voluto così rappresentare la ricerca letteraria, esistenziale, politica della relazione tra singolo e società. Nato a Gerusalemme nel 1936 in una famiglia d’origine sefardita, Yehoshua viveva ad Haifa nella cui università ha insegnato Letteratura comparata e Letteratura ebraica. Ha avuto incarichi come professore esterno nelle Università Harvard, di Chicago e di Princeton. È scomparso a 85 dopo una lunga malattia.