LORENZO MONDO UN INTELLETTUALE D’ALTRI TEMPI
Gabriella Maggio
È scomparso a novantuno anni Lorenzo Mondo, saggista, narratore , giornalista. Allievo di Giovanni Getto, che gli trasmise gli strumenti indispensabili per un critico letterario, l’interpretazione testuale e l’analisi stilistica, nelle sue recensioni ha unito sempre alla descrizione dell’opera il giudizio critico. Con stile sobrio e distaccato ha evitato il narcisismo comune perché intendeva la critica come un servizio : “Non si vede con che diritto, davanti a una pagina scritta, dimentichiamo di esser uomini e che un uomo ci parla”. Come saggista si è dedicato prevalentemente alla narrativa italiana contemporanea con particolare interesse per quella piemontese e in questa per Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Di Pavese ha scoperto il Taccuino segreto e curato con Italo Calvino la pubblicazione delle lettere. Di Fenoglio ha ritrovato il testo di “Una questione privata” , ha curato la prima edizione del Partigiano Johnny ed ha pubblicato gli Appunti partigiani trovati per caso da un amico dello scrittore in una discarica sulle rive del Tanaro. Come giornalista Lorenzo Mondo ha scritto per “ La Stampa” nelle pagine e negli inserti culturali. Il narratore ha seguito la scia dei “suoi autori”, con uno stile asciutto ed essenziale, antieroico ha dato voce alle memorie storiche della sua terra,il Monferrato, con I padri delle colline, pubblicato da Garzanti e con Felici di crescere, pubblicato da Sellerio nel 2020.