CARLO MAGNO UN MITO EUROPEO
Daniela Crispo
Le testimonianze documentarie su Carlo Magno, nato nel 748 e morto nell’ 814, sono molto numerose e testimoniano una buona alfabetizzazione della sua corte, tanto da indurre gli storici a parlare di rinascita carolingia. Le fonti sono costituite dai Capitolari, dalle lettere di Alcuino, dalle Gesta Karoli Magni di Notker di San Gallo, da molte cronache e annali. Ne risulta il profilo di un uomo dotato di una forte energia fisica, ebbe diciannove figli da donne diverse, amò la caccia,il nuoto e la guerra. Dapprincipio Carlo fu re del popolo germanico dei Franchi, dopo le conquiste venne incoronato imperatore a Roma la notte di Natale dell’800 dal Papa Leone III. Il suo impero, che viene considerato il primo nucleo dell’attuale Unione Europea, si stendeva dai Pirenei al Danubio. Carlo Magno governò con giustizia , fu un buon amministratore, difese la Chiesa di Roma e riunì la cultura romana,franca e cristiana. La sua azione di governo fu favorita dalle buone condizioni generali dell’Europa, dagli inverni miti e dalle poche carestie, soltanto tre, e dalla conseguente possibilità di riprendere i commerci nelle zone settentrionali e centrali dell’impero. Carlo imparò molto anche dai popoli conquistati in particolare dai Longobardi per l’esercizio del potere sia locale che a distanza per mezzo dei missi dominici. Eginardo, quindici anni dopo la sua morte, scrisse in latino la sua biografia e contribuì alla creazione del mito di Carlo Magno, enfatizzandone l’aspetto guerriero e conquistatore come si addice a un eroe. Imitatore di Plutarco, il biografo dette molto spazio alla vita pubblica trascurando gli eventi della vita privata che non erano coerenti con l’immagine imperiale che voleva tramandare. Oggi questo genere di biografia non suscita molto interesse perchè ricerchiamo riferimenti e fatti privati che contribuiscono a costruire il profilo umano del personaggio.