SONO UNA BARCA Poesie di Lucia Lo Bianco – Ed.Carta e Penna 2021
Gabriella Maggio
La poesia è un’arte frutto di solitudine e di sedimentazione, è il più soggettivo dei generi letterari perché tratta argomenti personali in uno stile lontano dal modo usuale di dire le cose. Attraverso la parola la poesia si prende cura delle cose del mondo e degli uomini e quando la ragione non è più in grado di dire, con il suo linguaggio disvelante aggiunge qualcosa sul mistero dell’esistenza. Tuttavia oggi il poeta non ha mandato sociale. La prova è tangibile. Percepiamo per esempio che il Nobel per la letteratura T.S.Eliot è meno importante e noto di John Lennon e Paul Mc Cartney. Per questo ci si chiede spesso se la poesia sopravviverà nell’epoca delle comunicazioni di massa, considerato anche il fatto che non si presenta organizzata in gruppi o correnti , ma dagli anni ’80 va in schieramento libero, dopo l’avanguardia e l’impegno degli anni ’70. Con sorpresa la risposta è affermativa e proprio per la fluidità stessa della produzione poetica. Proliferano infatti testi poetici di vario stile e qualità, anche sulle pagine dei social. A tutti interessa esprimere se stessi, a pochi interessa leggere e tanto meno gli altri poeti per cui si formano poetesi spesso approssimativi. Pochi sono preoccupati di questo fenomeno che pure ha contribuito ad aumentare il numero dei poeti, ma nello stesso tempo ha provocato una riduzione della ricerca e della sperimentazione sulla parola e ha condotto al depotenziamento dell’espressione e dell’originalità poetica con effetti centrifughi di deriva qualitativa. L’auspicio sta nell’esortare tutti a leggere poesia, ma anche nell’impegnarsi a creare le opportune occasioni, reading, presentazioni, dibattiti . A chi scrive poesia l’invito a rivolgersi a un pubblico numeroso, preferibilmente giovane, perché soltanto i lettori possono moltiplicare il messaggio dell’autore attraverso la loro vita. Ma anche l’invito a curare con paziente dedizione, il vecchio labor limae, gli elementi costitutivi della poesia : sentimento e musicalità, fino a rendere “ necessaria” la poesia. La poesia pone sempre la questione del rapporto tra autore e la sua opera. Ci si chiede spesso se l’effabilità dell’autore sia tutta realizzata nell’opera, oppure se ci sia un quid ineffabile dell’autore che l’opera non esprime. Se l’autore si realizzasse interamente nella sua opera, basterebbe studiare soltanto questa. Ma se, come sosteneva Renato Serra in una lettera a Giuseppe De Robertis, l’uomo mi attira più della pagina, si apre una diversa prospettiva interpretativa, perché, indirizzando l’attenzione sull’uomo, si rivolge uno sguardo nuovo sull’opera per leggerla come un fare aperto e dinamico, nel suo generarsi e nel mutare dell’uomo. Anche secondo Gianfranco Contini : Vi sono due modi di considerare un’opera di poesia: v’è un modo statico che vi ragiona attorno come su un oggetto o risultato, e riesce a una descrizione caratterizzante; e ve n’è un modo dinamico, che la vede quale opera umana in fieri, e tende a rappresentarne la vita dialettica. Il primo stima l’opera un valore, il secondo una perenne approssimazione al valore. Io penso con Renato Serra che è importante l’uomo, e quindi conoscere la biografia di Lucia Lo Bianco. Di questo lei stessa è consapevole e ne fa ampia trattazione nelle interviste . Nella poesia di Lucia Lo Bianco l’esperienza biografica urge e si dispone in fieri sulla pagina. Il tema profondo di Sono una barca, declinato attraverso diverse tematiche, è quello della poesia come espressione della relazione io- mondo, rappresentata attraverso le impressioni di una vivida sensibilità che coglie gli oggetti nell’immediatezza ma anche attraverso il recupero memoriale. La pluralità spazio-temporale dell’approccio poetico si propone di rispecchiare l’uomo contemporaneo e di chiarire lo statuto del poeta oggi, riprendendo quanto esplicitamente affermato dalla poetessa nella raccolta Come una libellula –Montedit: “ È poeta chi la tempesta/scatena nel mare tranquillo/e porta il vento in un giorno di sole./Poeta è una nube leggera,/una vuota presenza che/cerca la meta in un mondo irreale….”.( Poeta è….).”Concentrati, rifletti con cura :/ ancora c’è tanto da dire:/ dentro hai parole/ che potrebbero volare lontano”…( Rifletti o Poeta) . In coerente continuità si legge in Acquerello , incipit di Sono una barca: “Prenderò infine le parole/sparse nel vento/perché rinascano in /un limpido acquerello”. Lucia Lo Bianco conferma quindi la sua poetica e legge il mondo attraverso una sua lente interiore, al modo di A. Palazzeschi : metto una lente/davanti al mio cuore/ per farlo vedere alla gente. Il mare, tema sempre amato dall’autrice, “ È la musica del mare/ È il mare e il suo mistero”( La musica segreta del mare, p.15), è ampiamente presente nella silloge richiamato dalla barca, metafora della dinamica della vita, del desiderio e della volontà di essere. È la barca/ barcone dei migranti, appiglio esistenziale “barca che delle onde/cavalca la tempesta”( E delle onde cavalco la tempesta p.48) , metafora/ senso della vita concepita nel suo perenne movimento tra ansia e audacia. Mare reale e mare metaforico si fondono , “ mi perdo nel mare del ricordo…veleggio ancora e mi spinge sempre/ un vento che riconosco come il tuo profumo…” ( Non saprò mai se lontano tra le foglie , p.20). Tra gli altri temi il doloroso ricordo dell’Olocausto, ma anche l’analisi di sé malata in Amazzone: “Sono un’amazzone con piglio guerriero,/lotto ogni giorno col male che cresce…Ma se crisalide rinascere può/sarò farfalla per volare leggera…”(p. 39). L’atteggiamento positivo e la fiducia nella vita hanno radici in un forte senso dell’identità, pur nel contesto di una società fluida : “Sono donna io di un’isola/di sole e di colori,/di sale sulla pelle,/di calore e fuoco/ privi di ragione…” ( La Sicilia dentro gli occhi p.69). Non manca nella silloge il tema amoroso: ” Ti ricordi volavamo/ con le braccia e con il cuore,/mentre calma superficie/ delle acque ci accoglieva, / le parole a disegnare/tutt’unito cielo e mare,/non distingui l’orizzonte/ma la barca va lontano”( Per parlare con il mare, p.23), “ Ti sento ancora nel rumore del vento…” ( Come l’alito del vento, p.25). Il rapporto con la natura è connotato da una speciale complicità ed aspira all’armonia attraverso la fisicità della percezione: “E veleggiando so ancora immaginare / noi due sospesi tra terra e ciel crudele,/ i nostri odori dispersi tra le piante/in un mattino di primavera” (Ti vedo ancora da lontano , p.43 ) ed anche : “Ho regalato al vento la mia corsa/ verso traguardi ancora non raggiunti,/ nell’aria ho inciso il mio animo ribelle/ mentre dai rami bevevo la rugiada. …”( La mia corsa p.42). Le poesie di Sono una barca sono connotate da una certa narratività che si percepisce nella sequenza di intuizioni immediate che si strutturano in immagini, spesso legate a luoghi vissuti. La lingua è chiara facilmente accessibile a tutti. Lo stile è caratterizzato da metafore e frequenti anafore che enfatizzano le immagini ed i concetti. Il versificazione è libera, sebbene i componimenti si articolino in strofe .