ADDIO A SIDNEY POITIER

Daniela Crispo

A 94 anni è scomparso Sidney Poitier, una delle leggende di Hollywood. Ha consolidato il grande  successo cinematografico, dove ha affrontato i temi  del razzismo e della violenza, con una vita consapevole del ruolo che il suo tempo gli ha assegnato.  Era il tempo  delle marce di Martin Luther King, del  sogno kennediano per una Nuova Frontiera, del Ku Klux Klan e degli scontri razziali. Alla ribellione di Malcolm X   Poitier  contrapponeva una rivoluzione gentile, dei ruoli cinematografici socialmente impegnati, un orgoglio di razza fondato sulla tolleranza. Con questi mezzi e con la complicità di due registi come lo stesso Kramer e Norman Jewison è riuscito  a conquistare il grande pubblico e a imporsi come un’icona di tutti gli USA. È stato il secondo afroamericano a vincere un Oscar per I gigli del campo nel 1963, anche se per il grande pubblico sono più  celebri le sue interpretazioni del 1967, La calda notte dell’ispettore Tibbs e Indovina chi viene a cena? Nel 1982 ha ricevuto  il Golden Globe alla carriera, il Cecil B. De Mille Award. La sua ultima interpretazione è stata  per la tv, nel 2001, con L’ultimo fabbricante  di mattoni. Nel 2009 Barak Obama gli ha conferito la Medaglia della libertà  e  la  dalla Regina Elisabetta  II il titolo di Cavaliere dell’Impero Britannico . Ha ricoperto anche  il ruolo di  ambasciatore delle Bahamas che lo ha impegnato in Giappone e all’Unesco fino al 2007.

 

 

 

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