PALERMO- TOPONOMASTICA AL FEMMINILE
Antonella Grandinelli
Via Saffo
Σαπφώ
In un vaso attico del 430 è raffigurata una donna intenta a leggere un volume su cui compare il nome di Saffo. Attorno a lei un gruppo di persone ascolta.
Saffo di famiglia aristocratica nacque probabilmente a Ereso, nell’isola di Lesbo, ma trascorse gran parte della sua vita a Mitilene tra il VII e il VI secolo. Fu contemporanea del poeta Alceo, che sicuramente la conosceva e la ammirava, dal momento che la apostrofa con queste parole «Saffo divina, chioma di viola, sorriso dolce come il miele« (I T58, fr.61). A causa delle contese politiche che dilagavano nell’isola in quegli anni, fu costretta a trascorrere un periodo d’esilio in Sicilia. A Mitilene Saffo era a capo di un θίασος, non una scuola, ma un gruppo di fanciulle che venivano istruite nel canto, nella danza, nella poesia. Il culto praticato nel tiaso era quello della dea Afrodite, dea della bellezza. La storia per la quale Saffo si sarebbe tolta la vita gettandosi dalla rupe di Leucade , poiché non corrisposta da Faone, è stata universalmente riconosciuta come leggenda. Faone era infatti una figura mitica legata al culto di Afrodite.
Saffo e Alceo- L. Alma Tadema
La produzione poetica di Saffo è stata divisa solitamente i otto, nove libri, ordinati secondo il metro poetico. La predilezione per Saffo , protrattasi nei secoli , ha fatto sì che i testi , anche frammentari, siano giunti sino a noi. Un esempio( fr. 168 b Voigt) :
Δέδυκε μὲν ἀ σελάννα
καὶ Πληΐαδες· μέσαι δὲ
νύκτες, παρὰ δ’ ἔρχετ’ ὤρα·
ἔγω δὲ μόνα κατεύδω.
È tramontata la luna
insieme alle Pleiadi
la notte è al suo mezzo
il tempo passa
io dormo sola.