IL REGISTA COSTA GAVRAS A PALERMO
Gabriella Maggio
Costa Gavras
Il regista Costa Gavras ha ricevuto l’Efebo d’Oro alla carriera, assegnato dalla Banca Popolare S. Angelo, il 14 novembre di quest’anno nella quarantatreesima edizione del festival cinematografico dedicato ai film tratti da opere letterarie. Per l’occasione sono stati proiettati alcuni film che ne hanno rivelato il valore artistico e civile, rendendolo famoso. Ha aperto la rassegna Z -l’orgia del potere , di cui è stata proiettata la versione restaurata, successivamente Vagone letto per assassini, Adults in the Room ed in ultimo Clair de femme. Lo sguardo di Costa Gavras spazia dalla storia civile ai fatti di cronaca nera da situazioni private a questioni politiche attuali, senza mai dimenticare che il cinema è anche spettacolo. In tutti, tranne che nell’ultimo del 2019 Adults in the Room, l’attore icona è stato Ives Montand, duttile interprete della commedia e del dramma. Nato come Ivo Livi a Monsummano Terme, emigrato in Francia si è formato come attore recitando sotto la regia di Marcel Carné. Successivamente Simone Signoret lo presentò a Costa Gavras , di cui subito divenne amico, grazie alla comune passione per la pallavolo.
Ives Montand
Il cinema di Costa Gavras ha sempre una connotazione politica, nel senso di appartenenza alla πόλις, al di là dei temi affrontati, ambientati in un preciso contesto, osservato con attenzione precisa per fare emergere l’interazione tra individuo e società. Anche se parla di gente comune, scava nel suo animo facendone emergere le contraddizioni quando si perde il senso di cosa è giusto fare perché ci si lascia guidare dalle conseguenze delle proprie azioni. Questo approccio appare più evidente nei film di marcato senso politico come Z-l’orgia del potere e Adults in the Room, che affrontano rispettivamente l’assassinio del deputato socialista Gregorios Lambrakis a Salonicco nel 1963 e la recente vicenda europea che ha imposto alla Grecia l’austerity. Secondo quanto Costa Gavras ha detto nelle interviste interviste, il film deve sempre parlare della gente alla gente, seguendo l’esempio dei film italiani del Neorealismo. La rassegna è stata apprezzata dal pubblico giovane e meno giovane.