PAROLA DI DANTE
Gabriella Maggio
Zaffiro
Dolce color d’oriental zaffiro,
che s’accoglieva nel sereno aspetto
del mezzo, puro infino al primo giro […]
Purgatorio I, 13
Dante uscito dall’Inferno si diletta di contemplare il cielo sereno, azzurro come lo zaffiro orientale. Secondo la scienza dei lapidari medievali, cioè dei trattati sulle qualità e sui poteri delle pietre, lo zaffiro orientale ha la proprietà di far uscire dal carcere i prigionieri, placare la collera di Dio, liberare gli occhi dalle impurità.
La parola zaffiro ritorna nel XXIII canto del Paradiso insieme al denominale s’inzaffira
Qualunque melodia più dolce suona
qua giù e più a sé l’anima tira,
parrebbe nube che squarciata tona,
comparata al sonar di quella lira
onde si coronava il bel zaffiro
del quale il ciel più chiaro s’inzaffira […].
Nel cielo delle stelle fisse Dante assiste al trionfo di Maria, indicata come il bel zaffiro, che adorna come di una gemma preziosa il cielo e lo fa risplendere di più (più chiaro).
Zaffiro dal latino sapphìrus, a sua volta dal greco σάπφειρος , forse dal sanscrito zanipriya , sacro al dio Shani, che si orna di una corona di zaffiri.