LA PAROLA DELLA DOMENICA
Gabriella Maggio
Zafferano, attestato nella lingua italiana dal XIV secolo, attraverso il latino medievale safaranum,(il latino classico usava il termine crŏcum) deriva dall’ arabo zaʿfarān di origine incerta. Alcun studiosi sostengono che sia un prestito dal medio-persiano za’ferân, a sua volta da ja’fari ‘prezzemolo’, probabilmente legato ad una radice sanscrita. Lo zafferano è una preziosa spezia che si ottiene dagli stimmi del Crocus sativus, pianta domesticata da esemplari selvatici probabilmente nell’isola di Creta a partire dal 3000 a.C. La sua coltivazione si è diffusa rapidamente nel bacino mediterraneo e nella zona iranica. In Persia e nel Medio Oriente lo zafferano era utilizzato non solo come spezia, ma anche come deodorante e come medicina. Si narra che Alessandro Magno aggiungesse zafferano all’acqua del suo bagno per curare le ferite.