IL NOSTRO FUTURO IMMEDIATO STA NEGLI ALBERI
Pino Morcesi
La crescita delle emissioni ci Co2 cresce inesorabilmente sebbene siano state prese diverse iniziative nazionali e internazionali. Di conseguenza cresce anche il riscaldamento globale del nostro pianeta. Si parla di codice rosso dell’umanità. Dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow si svolgerà la Cop26, il vertice mondiale sul clima organizzato dall’O.N.U., un’opportunità per prendere decisioni significative e soprattutto valide per avviare la gestione del problema. La pandemia con i suoi lockdown ha favorito in qualche modo un cambio di abitudini e di esigenze, facendo considerare in maniera più realistica certi aspetti che in un primo momento sembravano risolutivi. Tra questi l’idea di trasferirsi fuori delle grandi città in spazi più ampi e verdi. Ma l’idea senza dubbio affascinante di recuperare un contatto più diretto e “sano “ con la natura non tiene conto dell’impatto ambientale causato, per esempio, dagli spostamenti necessari per espletare le attività legate necessariamente alla città. Emerge tra le tante soluzioni, proposte dagli studiosi del tema, quella di portare il verde nella città, di costruire delle oasi Urbane , come suggerisce Carlo Alberto Pratesi. Al riguardo non mancano esempi di città del nord Europa come Amsterdam e Malmö legate anche allo sfruttamento di vento, sole, acqua. Piantare quanti più alberi è possibile è la proposta di Stefano Mancuso, docente di Arboricoltura generale all’Università di Firenze. Il rapporto costi benefici sarebbe certamente vantaggioso e ci consentirebbe di guadagnare qualche decennio per potere elaborare soluzioni ancora più efficaci. Elemento non trascurabile per affrontare il problema è l’educazione dei giovani ed il loro convincimento attraverso i messaggi degli influencer.