AMORE E POLITICA
Gabriella Maggio
La Carta ravennate ritrovata nel 1938
La canzone anonima Quando eu stava in le tu’ cathene, è riportata sul verso di una pergamena, nota come Carta ravennate, ritrovata nel 1938 dal paleografo Giovanni Muzzioli nell’Archivio storico arcivescovile di Ravenna , nel fondo del monastero di Sant’Andrea Maggiore . Gli studiosi l’hanno sino ad oggi considerata la più antica lirica d’amore italiana, antecedente anche alla poesia dei Siciliani. Recentemente due studiosi, Roberta Cella e Antonino Mastruzzo, hanno formulato l’ipotesi che la metafora amorosa del testo celi un preciso messaggio politico favorevole a Federico II, in un momento piuttosto critico del suo regno. Nel 1226 l’imperatore si trovava infatti a Ravenna e cercava di conquistare il favore dei Comuni. È probabile che la trascrizione della canzone sul verso della pergamena, sia avvenuta in quella circostanza ad opera di dotti legati al monastero di S. Andrea Maggiore con cui l’imperatore aveva stretto rapporti di protezione con l’ assegnazione di benefici. Le caratteristiche formali del testo riprendono i modelli provenzali in modo diverso da quello adottato dai Siciliani per cui il testo potrebbe essere di origine settentrionale e, dopo un passaggio nell’Italia centrale, sia ritornato al Nord. La canzone Quando eu stava in le tu’ cathene si mostra ancora capace di alimentare a secoli di distanza interessanti ipotesi interpretative.