BIO-DISSOLVENZE DI GIACOMO FAILLA
Gabriella Maggio
La consapevolezza che le attività umane stanno alterando i cicli vitali fondamentali dell’ecosistema, minacciandone l’equilibrio, costituisce il tema delle Bio-Dissolvenze di Giacomo Failla, in mostra allo Stand Florio fino al 20 luglio, a cura di Giacomo Fanale, in collaborazione con la Settimana delle Culture. I quadri non hanno un titolo che li distingue perché tutti insieme , trascorrendo l’uno nell’altro formano un blocco coeso e unitario, un continuum, come un poema. Della composizione poetica infatti riprendono le simmetrie e le ricorrenze costruite sulle tele dalle righe, orizzontali o verticali, realizzate con sottilissime e precise pennellate di colori acrilici. Veri elementi polisemici, le righe, si combinano, come i segni di un linguaggio, in quadrati, cerchi, ellissi di forte valenza simbolica per rappresentare le biodissolvenze, la natura che si dissolve. Failla combina insieme astratto e figurativo, forme geometriche ed elementi figurativi come foglie, fiori, rami; staticità della terra, realizzata nelle forme quadrate, e fluire dello spazio- tempo nelle forme circolari. I colori sfumano verso tonalità complementari, opache e lattiginose che esprimono la sofferenza della biosfera. Il suo messaggio vuole essere denunzia, disvelamento del disagio umano e nello stesso tempo tutela e salvaguardia della biosfera e dei suoi valori. L’artista dimostra in Bio-Dissolvenze di avere un suo stile originale e autentico, che consolida quanto già annunziato nella precedente mostra Hologram. L’originalità è sostenuta dal costante lavorio di Failla sull’intensità delle emozioni per sfaccettare la sua visione del mondo, rappresentandone la complessità. L’impatto visivo è decisamente notevole, seduttivo per forme e colori.