PAROLA DI DANTE
Gabriella Maggio
Cenìt
Nei primi versi del XXIX canto del Paradiso Dante con una complessa similitudine astronomica descrive il breve silenzio di Beatrice dopo avere concluso il discorso generale sugli angeli ed il loro ordinamento:
Quando ambedue li figli di Latona,
coperti del Montone e della Libra,
fanno dell’orizzonte insieme zona,
quant’è dal punto che’l cenìt i’libra
infin che l’uno e l’altro da quel cinto,
cambiando l’emisperio, si dilibra,
tanto , col volto di riso dipinto,
si tacque Beatrice…
Quando il sole –Apollo e la luna-Diana, congiunti rispettivamente con la costellazione dell’Ariete e della Bilancia, si trovano sulla linea dell’orizzonte (zona), in due punti opposti del cielo, dal momento in cui essi sono in condizione di perfetto equilibrio rispetto allo zenit, equidistanti da esso,al momento in cui si staccano dall’orizzonte, passando ciascuno da un emisfero all’altro, passa tanto tempo quanto durò il silenzio di Beatrice col volto ridente… Cenìt è un termine tecnico dell’astronomia. deriva dall’arabo, samt ar-rā’s “direzione della testa”, “punto sopra la testa”, è forma arcaica di zenit, Il tempo così indicato è forse il trascorrere di pochi secondi. La similitudine, di forte intensità poetica, unisce favola mitologica e scienza, vuole fermare con estrema precisione l’attimo di silenzio di Beatrice.