UNA DANESE A PALERMO
La pittora Elisa Maria Boglino
Gabriella Maggio
Anna Maria Ruta ha recentemente ripercorso per Kalós l’itinerario artistico di Elisa Maria Boglino, pittora che ha operato in diverse città tra cui Palermo. Già nella bella mostra del 2012, Artedonna, al Reale Albergo delle Povere di Palermo, magistralmente curata dalla stessa A. M. Ruta, era stato possibile ammirate alcune tele della Boglino. Oggi la monografia ha il pregio di fare conoscere in maniera completa la sua originale fisionomia artistica ed umana. Nata Maioli a Copenaghen, dove inizia la formazione artistica, dopo molti viaggi in Europa si ferma a Palermo dove sposa l’avvocato Giovanni Boglino, diventando così Elisa M. Boglino.
E. M. Boglino-Autoritratto
Nella villa della Rocca affresca le grandi pareti con temi religiosi e organizza il suo atelier, punto di ritrovo degli artisti locali, tra cui Lia Pasqualino Noto,Pippo Rizzo, Renato Guttuso. Si precisa subito la sua poetica originale che armonizza le tendenze dell’arte contemporanea come l’espressionismo, con la lezione dell’arte italiana del ‘400 e del ‘500 e con i suoi personali convincimenti religiosi che convergono nella figura di Cristo. Nella sua produzione ampio spazio hanno i ritratti di donne del popolo o di gruppi di donne come le Alienate.
E. M. Boglino- Le alienate
Il suo tratto stilistico è rappresentato dalla grandezza delle mani e dei piedi delle figure che esprimono nel volto e nel corpo un’intima sofferenza. Da Palermo, dopo la guerra si trasferisce a Roma, dove continua a dipingere, a disegnare a fare con successo mostre personali. La sua tematica si amplia includendo temi metropolitani. L’importanza di Elisa Boglino oltre che nel campo artistico risalta anche nel percorso d’affermazione della donna nella società italiana , tema sempre caro a A. M. Ruta.