LA MUSICA È UNA MANIFESTAZIONE PIÚ ALTA DI OGNI SAPIENZA
Gabriella Maggio
Ricorre in questi giorni il 250° della nascita a Bonn di Ludwig van Beethoven il primo musicista moderno per la qualità peculiare della sua produzione musicale, per il suo rapporto con i mecenati e per la stretta relazione con gli scrittori romantici del tempo, soprattutto con Schiller, l’autore dell’Inno alla gioia inserito a conclusione della nona sinfonia. Al principe Lichnowsky suo protettore a Vienna disse:”Principe, ciò che siete, lo siete per nascita e per sorte; ciò che sono io, lo sono per merito mio. Di principi ce ne sono stati e ce ne saranno a migliaia, di Beethoven ce n’è uno solo”. Nelle manifestazioni del suo genio traspare l’ammirazione per la Rivoluzione e Napoleone che è stato il dedicatario dell’Eroica, la terza sinfonia. Però nel momento in cui si proclamò imperatore, Beethoven cancellò la dedica. Era infatti romanticamente consapevole che la musica, e naturalmente si riferiva alla propria, è una manifestazione più alta di ogni sapienza e filosofia, come confidava a Bettina Brentano e deve alimentare alti ideali di pace e fratellanza . Per questo componeva soltanto seguendo l’ispirazione del suo genio, con l’obiettivo di comunicare profondi valori morali e ideali di libertà : “ la musica deve fare scaturire il fuoco dallo spirito dell’uomo “. Il carattere introverso, la consapevolezza della sua grandezza e genialità, la progressiva perdita di udito gli resero difficili le relazioni sociali e lo costrinsero a una vita isolata, dedicata esclusivamente alla composizione. Le sue opere hanno portato innovazioni strutturali in tutti i generi musicali dalla sonata ai quartetti, dal concerto alla sinfonia. Oggi le opere di Beethoven sono note anche al grande pubblico perché sono state utilizzate come colonna sonora di film e talvolta anche nella pubblicità. Teatro della sua arte è stata Vienna che lo accolse e lo portò al successo. Qui studiò con diversi maestri, tra gli altri Antonio Salieri, ed ebbe modo di conoscere ed apprezzare Mozart di cui restò sempre un grande ammiratore.