SOTTO IL VULCANO
Daniela Crispo
Gli scavi archeologici condotti da anni a nord ovest di Pompei nella villa del sauro bardato, così chiamata perché nel 2007 vi erano già stati ritrovati tre cavalli con le loro ricche bardature, hanno portato alla luce i corpi di due uomini. La tecnica usata consiste nel colare il gesso nei vuoti per mettere in evidenza anche particolari minimi. I due uomini sono un giovane sui vent’anni probabilmente uno schiavo, perché lo scheletro mostra i segni di lavori pesanti, ed un uomo tra i 30 e i 40 anni che sulla tunica indossa un mantello di lana, fermato sulla spalla sinistra. Questo particolare lo ascrive ad una classe sociale più elevata e spinge a considerarlo il padrone del ragazzo. I due sono morti durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. verosimilmente soffocati dal forte calore. Probabilmente cercavano di mettersi in salvo. Il fascino di questi ritrovamenti non è soltanto scientifico nel senso che permettono di ricostruire aspetti del mondo antico ed incoraggiano a proseguire negli scavi, ma soprattutto umano. Permettono infatti di stabilire una “ simpatia” , una sintonia con gli uomini del passato con i loro sentimenti, paure, atteggiamenti, facendoli sentire più simili a noi di quanto comunemente si pensi.