UN ANTICO ESEMPIO DI INDIFFERENZA FAMILIARE
(Gabriella Maggio)
(ph. post Sestante)
AURELIO POLIONE AI SUOI CARI
Aurelio Polione, soldato della Legio II Adiutrix*, a Heron suo fratello e Ploutou sua sorella, e a sua madre, Seinouphis, tanti cari saluti.
Prego che siate in buona salute giorno e notte, e reco sempre omaggio a tutti gli dei per vostro conto. Non cesserò di scrivervi, anche se voi non pensate a me. Tuttavia, faccio la mia parte scrivendovi sempre, e non smetto di avervi nella mente e nel cuore. Ma voi non mi scrivete non mi scrivete mai sulla vostra salute, su come state. Sono preoccupato per voi, perché sebbene abbiate ricevuto lettere da me, non mi avete mai scritto in modo che io possa sapere come state. Mentre ero via, in Pannonia, vi ho inviato sei lettere, ma voi mi trattate come uno straniero. Otterrò un permesso dal comandante e verrò da voi, così che tu, Heron, possa sapere che sono tuo fratello. Non vi ho chiesto nulla per l’esercito, ma capisco che vi ho deluso, perché anche se vi scrivo, nessuno di vuoi risponde né ha considerazione di me. Scrivimi anche tu, scrivimi in risposta, scrivimi. O chiunque di voi. Saluta mio padre Afrodisio e Atesio mio zio, sua figlia e suo marito, Orsinouphis e figli della sorella sua madre, Xenophon e Ouenophis, anche conosciuta come Protas. Da consegnare ad Acutoo Leon, veterano, da parte di Aurelio Polione, soldato della Legio II Adiutrix, affinché possa mandarla a casa. [Traduzione di Elisa Filomena Croce]
Il papiro (P. Tebt. 0583, III secolo d.C.; Berkeley University of California) contenente la lettera del soldato Polione , databile probabilmente alla prima metà del III sec.d.C., è stato trovato nel 1899 presso il villaggio di Tebtynis, un centro economico e religioso del basso Egitto( presso Al Fayyum ) fiorente in età ellenistica e romana. La lingua usata è un greco elementare, scritto con mano incerta in caratteri onciali.
*La Legio II Adiutrix di stanza ad Aquincum, l’attuale Budapest, nella Pannonia Inferiore.