PER GIULIO GIORELLO ANIMO LIBERO
(Gabriella Maggio)
Giulio Giorello filosofo ed epistemologo, nasce a Milano nel maggio del ’45, si laurea in Filosofia e successivamente in Matematica, insegna in diverse università varie discipline, in ultimo Filosofia della scienza all’Università di Milano, mirando soprattutto a mettere in evidenza le relazioni tra le diverse discipline e a superare la divisione tra sapere scientifico ed umanistico, tra cultura alta e popolare. Tra i suoi autori preferiti Spinoza, Darwin, B. Russel, Feyerabend, Joyce, Faulkner e soprattutto Shakespeare. Il suo relativismo riconosce che il senso della vita è un insieme di congetture ed esperienze, una verità velata. Non rivelata. Si è interrogato sempre sul ruolo della scienza giungendo alla conclusione che non dà certezze, né sicurezze, sottolineando il rischio della scelta e la responsabilità dell’uomo, insistendo sull’arte di cambiare idea. Tra le tante sue opere è interessante la Filosofia di Topolino, ed. Guanda. Giorello inizia da un verso di Ezra Pound dal Cantos CXVI : Disney contro le metafisiche e sviluppa la sua argomentazione riconoscendo in Mickey Mouse un atteggiamento tipicamente filosofico, che interpreta quel senso di insofferenza verso le convenzioni che ha caratterizzato molti protagonisti del pensiero moderno. Galileo, puntando il telescopio verso il cielo, ha messo in discussione il modo in cui si pretendeva di conoscere l’universo. Montaigne si è interrogato sulla relatività dei nostri giudizi. Descartes ha descritto un nuovo metodo, dove il dubbio è alla base della conoscenza. Anche Topolino, vero Ulisse del nostro tempo, mette in discussione gli stereotipi della nostra quotidianità e ricerca ed affronta esperienze sempre nuove, dubita del significato dell’universo e del complicato mondo che gli uomini hanno costruito. In sintesi è portatore di un empirismo che evade da ogni “prigione metafisica”. L’efficacia del fumetto sta, secondo Giorello, nella complementarità di disegno e sceneggiatura. Negli ultimi tempi partecipa alle discussioni scientifiche sui big data e sugli algoritmi che li utilizzano, che, secondo alcuni studiosi, minano alla base il modo in cui oggi pensiamo il metodo scientifico. L’opinione di Giorello è che l’intelligenza umana e quella artificiale non sono antitetiche, ma complementari e insieme possono rivelare correlazioni inaspettate, finalizzate all’applicazione e ricerche più rapide. Le macchine non mettono in crisi lo spirito critico e di conseguenza il metodo scientifico, perché l’algoritmo è pur sempre una creazione umana e la responsabilità sulla veridicità dei dati in ultima analisi è sempre dell’uomo. Giulio Giorello è morto il 15 giugno 2020 per le complicazioni del Covid 19.