MARAT SADE
(Gabriella Maggio)
(ph. Rosellina Garbo)
In scena dall’1 al 28 febbraio 2020 al Teatro Biondo di Palermo è stato rappresentato Marat Sade o meglio La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat di Peter Weiss per la regia di Claudio Gioè, nell’occasione sul palcoscenico come Sade. Lo spettacolo, prodotto dallo stesso Teatro, mantiene il suo significato politico legato all’esperienza dell’ autore Peter Weiss, stabilitosi in Svezia per sfuggire al nazismo, con simpatie marxiste. La composizione del 1963, segna l’autonomia dell’autore dall’egemonia teatrale di B. Brecht per la scelta dell’argomento storico particolarmente significativo della Rivoluzione francese. Questa è forse l’opera più politica rappresentata sino ad oggi al Biondo nell’attuale stagione teatrale e questo è molto importante perché il palcoscenico si è riappropriato della sua originaria funzione formativa ed educatrice, di luogo di dibattito di idee. La politicità di Marat Sade è ancora più apprezzabile se si considera la recente diffusione scenica di monologhi esistenziali sia pure interessanti e ben condotti, ma centrati esclusivamente sull’individuo. Marat Sade è un dramma storico fondato sull’effettivo soggiorno di Sade nel manicomio di Charenton. Qui il Marchese sta realizzando uno spettacolo teatrale con gli internati sull’assassinio di Marat, dando vita a scene di teatro nel teatro. L’atmosfera della Rivoluzione francese è ricostruita attraverso l’espressionistica corporeità esibita dai personaggi. Nel contesto Marat, interpretato da Filippo Luna, è rappresentato nella vasca da bagno come nel quadro di David , tormentato da un fastidioso eczema e impegnato nella scrittura di proclami. Le sue idee di “ amico del popolo” vengono sottoposte a una critica serrata dal disingannato libertino Sade. Il testo di Weiss riconosce attraverso il serrato dialogo critico il limite storico della rivoluzione francese e dell’ideologia marxista. La rappresentazione di buon livello in tutte le sue componenti è stata apprezzata dal pubblico che affollava il teatro.