I MISERABILI
(Gabriella Maggio)
Franco Branciaroli – Jean Valjean- ph. De Luca
Dal 7 al 13 febbraio sono stati rappresentati al Teatro Biondo di Palermo I miserabili di Victor Hugo nell’adattamento per la scena di Luca Doninelli e la regia di Franco Però. Lo spettacolo è stato prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, da CBT Centro Teatrale Bresciano, dal Teatro De Gli Incamminati. Trasporre l’opera di Hugo in teatro è senza dubbio un’operazione rischiosa per la mole dell’opera, ma affascinante per i temi universali e perenni affrontati : il delitto, la colpa, il perdono, l’avidità, il degrado materiale e morale, il coraggio. L’adattamento di Doninelli li mette in scena tutti attraverso il conflitto tra legge positiva, rappresentata dal poliziotto Javert, e legge naturale ,rappresentata da Jean Valjean. L’ottimo Franco Branciaroli modula con la duttilità della voce e l’allusività dei gesti un Valjean denso di dolore, di rabbia, di sincero anelito al riscatto. Di contro il Javert del bravo Francesco Migliaccio chiuso a ogni dubbio, incapace di immaginare e ancor meno accettare il cambiamento di Valjean. La storia è nota. In sintesi Jean Valjean è uscito dal bagno penale di Tolone e, trova ospitalità presso il vescovo Myriel a cui ruba l’argenteria. Scoperto dai gendarmi, viene liberato perché il vescovo dichiara di avergliela regalata. Il perdono inaspettato del vescovo scatena in Jean Valjean un irrefrenabile impulso a fare del bene e a sacrificarsi per gli altri. In breve diviene sindaco di una cittadina, dove vive la sfortunata Fantine, che lavora senza sosta per mantenere la figlia Cosette, affidata agli avidi Thenardieu. Fantine perde il lavoro quando si scopre che ha una figlia, pur non essendo sposata, e viene così costretta a una vita di stenti morali e materiali che in breve la uccide. Jean Valjean è intervenuto per aiutarla ma invano, perché è riconosciuto e arrestato dal sagace poliziotto Javert. Tra Jean Valjean e Javert si svolgerà un gioco diabolico che terminerà soltanto anni dopo col suicidio del poliziotto, sconvolto dal comportamento di Valjean che gli ha salvato la vita durante le barricate di Parigi. Ritornato in libertà Valjean ha preso con sé Cosette e l’ ha allevata come figlia, ritrovando la dolcezza degli affetti. Ma questa non dura a lungo, per un periodo è offuscata dal matrimonio della ragazza con Marius e dal passato di Jean. Tutto si ricompone nei giorni che precedono la morte di Valjean. Interessanti e funzionali le scene di Domenico Franchi e le luci di Cesare Agoni. Lo spettacolo è stato apprezzato con prolungati applausi.