SEI DI SPIRO SCIMONE

(Gabriella Maggio)

(ph. Giovanni Fiorito)

Dal 15 al 24 novembre 2019 è in scena al Teatro Biondo di Palermo “Sei”  di Spiro Scimone, da i  “Sei personaggi in cerca d’autore “ di Luigi Pirandello. Scimone ne realizza una lettura personale , che, pur rispettando la trama dell’opera originale, ne abbassa l’atmosfera drammatica, virando verso l’umorismo. Il saggio pirandelliano sull’Umorismo , scritto nel 1908, è però ormai  distante, per non dire superato nella produzione pirandelliana  degli anni ’20 e perciò  nei“ Sei personaggi”  in quanto l’agrigentino  si orienta ormai  verso le avanguardie europee, espressionismo e surrealismo. Inoltre “Sei” riduce al minimo il fondamentale  problema ontologico sulla loro essenza, posto dai personaggi , a danno  della profondità psicologica e del loro  bisogno di scandagliarla. Sul palco Francesco Sframeli ( il capocomico), Spiro Scimone ( il Padre), Gianluca Cesale (il Primo attore), Giulia Weber (la Madre), Bruno Ricci (il Figlio), Francesco Natoli (il Secondo attore), Mariasilvia Greco (la Prima attrice), Michelangelo Maria Zanghì (il Ragazzo), Miriam Russo (la Seconda attrice), Zoe Pernici (la Figliastra). Le scene sono di Lino Fiorito, i  costumi di Sandra Cardini, le  luci di Beatrice Ficalbi e le musiche di Roberto Pelosi. L’azione si svolge in un teatro dove una compagnia d’attori prova il suo spettacolo. Improvvisamente va via la corrente elettrica e mentre si cerca il tecnico per riparare il guasto nei palchi del teatro appaiono i sei personaggi che raccontano la loro storia perchè gli attori a loro volta la rappresentino. Questo secondo loro potrebbe  portarli a compimento come personaggi, dopo il rifiuto dell’autore. L’esito dello spettacolo è per i motivi sopra  esposti mediocre. E anche se  vi si intravedesse al di là del testo pirandelliano una riflessione attualizzante sul teatro e la sua funzione sociale, sul lavoro degli attori,  sul rapporto tra interprete e personaggio, sulla dialettica tra realtà e finzione, la mediocrità dello spettacolo non ne verrebbe scalfita . Dopo Pirandello è difficile fare teatro, anche sullo stesso Pirandello.

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