FUMO BLU , UNA NUVOLA E DENTRO TU
(Fiorella Vergano)
Così cantava Mina nel 1966:
Fumo blu, fumo blu
Una nuvola e dentro tu
E poi, e poi se un uomo sa di fumo
Ma sì, ma sì è veramente un uomo
E ti amerò finché vorrai
Proprio perché sei così
svelando completamente la carica erotica del fumo sulla quale la pubblicità delle sigarette aveva giocato con varie allusioni sin dal 1881 quando su L’Illustrazione Italiana apparve un’opera di Piero Saporetti che rappresenta una donna che fuma davanti ad una tazzina di caffè. La sigaretta in verità rivela l’atmosfera di un’epoca, caratterizzandola anche dal punto di vista economico e sociale se dalla sua fruizione si passa alla produzione di tabacco ed ai costi delle diverse marche più economiche o più costose, nazionali o estere.
Negli anni ’30 attrici famose come Isa Miranda pubblicizzano sui periodici le sigarette più costose additando nel fumo la strada dell’emancipazione femminile, rappresentata come ribellione e sfida al clichè della donna angelo del focolare domestico. Fa eco il cinema che riprende l’immagine della donna fumatrice come ammaliatrice e cattiva. Tra gli anni Sessanta ed i Settanta il fumo tocca il suo picco sia tra gli uomini che tra le donne. Queste però lo superano negli anni ’80 in cui rappresentano il 30% della popolazione. Tardivamente in Italia compaiono le inchieste sui danni del fumo e i divieti in determinati locali e sui mezzi pubblici. Allora appaiono sul mercato le sigarette light forse con meno catrame e nicotina. Adesso che i danni del fumo sono conclamati e i divieti molto estesi molti e molte continuano a fumare , di questi un buon numero si è dato al vanping. Segno che il fumo mantiene intatta la sua ambigua carica simbolica.