LA FRONTIERA, UN MITO MODERNO
(Manlio Faustelli)
Buffalo Bill
Durante l’Esposizione mondiale di Chicago del 1893 lo storico Frederic Jackson Turner legge il suo saggio The significance of the frontier in American history, dove formula la tesi della centralità dell’esperienza della frontiera rispetto alla formazione del carattere e dei valori americani, fondati sullo spirito d’iniziativa e sull’individualismo. La frontiera, il territorio più o meno ad ovest del Mississippi e della catena dei monti Allegheny fino alle Montagne Rocciose, è considerata una terra tutta da esplorare e costruire, dove la legge e l’ordine sociale ancora non erano arrivati e dove si poteva essere liberi. Turner analizza nel saggio anche il Buffalo Bill’s Wild West Show, uno spettacolo da circo, che sancisce la chiusura dell’esperienza della frontiera stessa nel momento in cui la celebra, rendendola una merce fruibile da tutti.
Il mito dell’Homo americanus tende a fare dimenticare la strage della tribù indigene perseguita con determinazione dai bianchi . Come nel caso dei Cherokee della Georgia che pure adottano costumi e tradizioni dei bianchi, una costituzione, una lingua scritta, un giornale il Cherokee Phoenix, eppure sonodeportati in Oklahoma. Gli uomini della frontiera, sono così proiettati, prima che lo facciano i film western, nell’ indeterminatezza dei miti, siano essi agricoltori, esploratori, mercanti, cacciatori o altro.