ECONOMIA E CONOSCENZA
(Pino Morcesi)
La crescita economica di un territorio non dipende soltanto dal capitale e dal lavoro ma soprattutto dalle conoscenze come ha dimostrato il Premio Nobel per l’Economia Paul Romer. Il segreto dello sviluppo economico sarebbe questo. La conoscenza è un vero bene, ma diverso dai quelli tradizionali. Infatti non è rivale e può essere riutilizzato infinite volte senza alcun costo e senza danni. L’esempio chiarificatore è quello delle regole d’assemblaggio di un computer che possono essere usate da tutti senza causare un danno all’inventore, perché la conoscenza è per sua natura relazionale Al contrario quelli che tradizionalmente consideriamo beni sono rivali perché non possono essere fruiti da più persone nello stesso tempo senza provocare un danno, secondo il noto esempio di una sedia per due persone. I governi quindi devono favorire lo sviluppo delle conoscenze con interventi ben programmati, come il sostegno e gli aiuti a ricerca e sviluppo, e la regolamentazione dei brevetti, tenendo presente che puntare alla conoscenza realizza una crescita a lungo termine non soltanto in un paese, ma a livello globale. Naturalmente questa è una visione ottimistica. Ma di un ottimismo condizionale cioè che si fonda su un progetto che si vuole realizzare. I miglioramenti della produttività sono pertanto non esogeni, ma endogeni, correlati al normale funzionamento del sistema economico, non frutto del genio di qualcuno. Il rilevante problema della concorrenza viene oltrepassato con la considerazione che l’idea messa sul mercato dovrebbe costare solo quello che serve a riprodurla. Questo però non risulta convincente e richiede ulteriori approfondimenti.