NEL SEGNO DEL COLORE
(Pino Morcesi)
I colori ci danno emozioni, trasmettono stati d’animo. In passato invece hanno indicato soprattutto una condizione. Chi si candidava alle elezioni nella Roma repubblicana doveva indossare una toga candida, in quella imperiale i magistrati e l’imperatore indossavano la porpora, che era proibita a tutti gli altri. La tradizione trasmigrò a Bisanzio, dove gli imperatori venivano detti porfirogeniti, nati nella porpora, perché era il loro colore distintivo unito al giallo oro, come ci testimoniano i mosaici. I Franchi invece diffusero l’uso del blu come insegna del re. Il cristianesimo attribuì significati simbolici ai colori, secondo la teologia della luce di Dionigi l’Aeropagita, che identificava Dio con la luce. Il bianco divenne il colore di Cristo e della Madonna, il rosso dei martiri, il nero della Passione di Cristo e del lutto. Le tre virtù teologali furono distinte e rappresentate con colori diversi : la Fede col bianco, la Speranza col verde, la Carità col rosso. Poiché gli abiti della gente comune non erano colorati, il fascino dei colori raffigurati nei mosaici e nelle pitture era grandissimo, un vero spettacolo. Non ci si meraviglia perciò se gli ordini monastici che si ispirarono alla povertà evangelica ebbero abiti, non colorati, scuri in segno di penitenza. Durante l’Umanesimo l’uso dei colori s’ispirò alla natura ed espresse la ricerca la verità, le tinte si attenuarono , ma vennero estese nell’uso sociale. I borghesi europei nel ‘500, come testimonia la ritrattistica, si adornarono di colori e gioielli, come i sovrani. Nel periodo della Controriforma, dopo la metà del ‘500, si affermò il gusto spagnolo per il nero, il “ colore castigato” a cui si uniformano re, principi e ceti aristocratici. I colori chiari ritornarono nel ‘700 ispirandosi alla luce concetto fondante l’Illuminismo. L’elenco delle epoche potrebbe continuare, ma quello che ormai è chiaro è che ogni epoca ha avuto le sue predilezioni e interpretazioni dei colori come ancora oggi notiamo. Ma la cosa interessante è la progressiva democratizzazione dell’uso dei colori tanto che oggi non ce n’è uno che indichi il potere. Anche la Chiesa sempre tradizionalista con Papa Francesco ha dismesso i colori e gli orpelli degli abiti papali.