SE PARLIAMO D’ORIENTE
(Irina Tuzzolino)
Quando parliamo d’oriente dobbiamo chiederci che cosa vogliamo dire. Sulla carta geografica l’oriente occupa una enorme superficie che si estende dai Dardanelli alla Malesia e proprio per la sua vastità non può essere omogenea: ci sono tanti oriente individuati da altrettante culture, proprio come in occidente. Il concetto monolitico di oriente è frutto di un’invenzione e un’interpretazione europea, legate alla sua antica egemonia, funzionale a fondare un’idea di sé in contrapposizione con l’altro. Quindi l’oriente per gli europei si è affermato più che come luogo come concetto; un’idea che ha in sé necessariamente la banalizzazione e lo stereotipo. Richiamare oggi questo concetto tradizionale di oriente significa sottolineare che rappresenta soltanto di un’interpretazione e come tale non è e non può essere l’unica. L’egocentrismo non difende la causa dell’umanità.