PRAGA 1968

(Daniela Crispo)

Col nome di Primavera di Praga si indica il movimento popolare, formato  soprattutto da intellettuali e studenti, che incoraggiò ed appoggiò il processo di democratizzazione di A. Dubček  segretario del Partito Comunista  cecoslovacco, divenuto il leader politico  del rinnovamento. Le riforme che vertevano sulla libertà di stampa, sulla riattivazione di partiti non comunisti e sulla  riorganizzazione del sistema produttivo spinsero  i Paesi del Patto di Varsavia all’invasione della Cecoslovacchia, che pure ne faceva parte,  il 21 agosto 1968, per soffocare il processo riformatore. Il desiderio di democratizzazione dei giovani praghesi si confrontò drammaticamente con i soldati russi che avanzano sui carri armati occupando la città. La Primavera di Praga ha trovato il suo  emblema  nella tragica morte di Jan Palach, lo studente ventenne che si diede fuoco in piazza S. Venceslao il 19  gennaio del 1969. Il 25 febbraio dello stesso anno un altro studente, Jan Zajìc, si diede fuoco in un appartamento. I fatti di Praga ebbero grande risonanza nell’animo dei giovani che avevano dato vita in altri paesi ai movimenti rivoluzionari. Parecchi intellettuali  si recarono a Praga in segno di solidarietà.  Quelli engagè nei partiti comunisti filosovietici, furono  piuttosto tiepidi e cauti.

 

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