FASCINO ANTICO DELLA LINGUA ITALIANA

(Tania Morsini)

Elisabetta I

Quando Elisabetta I diventò regina d’Inghilterra nel 1558, la lingua inglese non godeva  ancora dell’attuale prestigio, mentre la lingua italiana  grazie  ai suoi poeti e scrittori aveva grande diffusione in Europa affiancando il latino come lingua internazionale. Non  deve  perciò destare  meraviglia il fatto che Elisabetta I abbia parlato la  lingua italiana e in essa abbia scritto trenta lettere di carattere diplomatico, tra queste una indirizzata all’imperatore del Catai. La cultura  italiana appariva allora  molto  raffinata e moderna e veniva a completare l’assetto di nuova potenza che Elisabetta voleva dare al suo regno, arricchendolo non soltanto di territori e ricchezze, ma anche di cultura. L’ampliamento  della biblioteca di Oxford ad opera del bibliofilo Th. Bodley, le traduzioni da Boccaccio, Bandello, Ariosto, Tasso sono state  molto importanti e hanno portato nuova linfa  nella vita culturale dell’Inghilterra. I costumi degli aristocratici presto si sono modellati  su “Il cortegiano”  di Baldassare Castiglione, mentre indiscusso è stato il prestigio di Francesco Petrarca tra i poeti. Shakespeare prese spunto da una novella di M. Maria Bandello per il suo Romeo e Giulietta e ambientò in Italia  La bisbetica domata e Il mercante di Venezia. Era  considerato molto raffinato dai più conoscere qualche frase in lingua italiana.

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