MARCHI E STEMMI ANTICA PASSIONE
(Fiorella Vergano)
Ogni prodotto che conta oggi ha il suo marchio: un’immagine, un colore o entrambi. Il cavallino rampante ci rimanda alla Ferrari e i colori alle squadre di calcio. Nel passato questa funzione l’hanno avuta gli stemmi. Questi hanno avuto origine nel Medioevo con la funzione pratica di riconoscere rapidamente i combattenti durante le battaglie. All’inizio si trattò soltanto di ornare gli scudi con colori raffiguranti figure geometriche, animali o vegetali, dai quali in seguito si sono evoluti gli stemmi più complessi con torri, castelli e altro che continuano oggi ad individuare le grandi famiglie aristocratiche. Col tempo l’uso dello stemma si è esteso anche alle città, alle corporazioni di arti e mestieri e talvolta a singoli individui di condizione non elevata. I sovrani degli stati li hanno accettati, accontentandosi talvolta di tassarli come ha fatto Luigi XIV. La materia che oggi studia gli stemmi è l’araldica e ne ha contati circa un milione. La parola che deriva da araldo che nel passato aveva il compito di recapitare i messaggi e di conseguenza la competenza di riconoscere gli stemmi per la banale ragione di non sbagliare indirizzo. La storia con alterne vicende ha fatto strage degli stemmi o li ha riabilitati. Ancora oggi l’araldica offre le conoscenze storiche per interpretare gli stemmi antichi .