LE RISORSE DEGLI ARCHIVI
(Fiorella Vergano)
Il brigante Musolino
Giuseppe Musolino nasce in Calabria nel 1876, fa il taglialegna e la sera del 28 ottobre 1897 partecipa a una rissa con i fratelli Zoccali in un’osteria. Il giorno seguente uno dei fratelli viene ferito a fucilate e sul luogo viene ritrovata la coppola di Musolino. Accusato da due falsi testimoni, viene processato e condannato a ventuno anni di carcere pur essendo innocente. Riesce ad evadere dal carcere di Gerace Marina (Locri) e si dà alla latitanza per vendicarsi. Compie diversi omicidi diventando un eroe per i contadini che lo proteggono e aiutano costruendo così il suo mito. Il poeta G. Pascoli scrive un’ode incompiuta Musolino e Amedeo Nazzari lo interpreta nel film Il brigante Musolino, diretto da Mario Camerini. Non mancano cantautori contemporanei che si sono ispirati a lui. La storia del brigante ritorna oggi alla luce per il ritrovamento dei suoi diari e della cartella clinica nell’archivio dell’Ospedale psichiatrico di Reggio Calabria dove è vissuto fino alla morte. La sua latitanza si era conclusa dopo due anni e nove mesi per un incidente, fuggendo tra i filari di vite era inciampato in un fil di ferro ed era stato raggiunto dai carabinieri che erano in perlustrazione. Finito in carcere , viene trasferito all’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia, successivamente pur avendo ricevuto la grazia nel ’46 da Togliatti, viene trasferito in quello di Reggio Calabria. I documenti ritrovati sono una testimonianza della sua follia e aspettano il vaglio degli studiosi per ricostruire la sua personalità.