PERSONALE DI GIUSEPPE CUCCIO
(Gabriella Maggio)
Fino al tre febbraio 2018 alla Galleria Elle Arte di Palermo è in mostra D’un sileno, di volti anatolici personale di terrecotte e bronzi dello scultore Giuseppe Cuccio a cura di Aldo Gerbino. Accanto a una teoria di teste prevalentemente femminili in terracotta e in bronzo, tutte di squisita fattura, si affiancano forme che incarnano il mito: Teti col piccolo Achille, i Centauri Nesso e Chirone, Demetra e le colombe, la quadriga del Sole, Diana, Narciso e Apollo e Marsia. Lo stile è quello inconfondibile di Giuseppe Cuccio, la sua visione del mondo. Forme assolute e assorte disancorate da ogni contingenza perché protette dalla loro aura. Il mito è filo d’Arianna che unisce le origini di una remota e mai dimenticata teogonia fondativa al labirinto quotidiano. Non è un filo di dialogo che dà corso a un atteggiamento mitopoietico di un neoclassicismo fuori tempo, o a quello realisticamente diseroicizzante di Ghiannis Ritsos , ma un puro collegamento al di là dello spazio e del tempo con le origini della cultura occidentale. Lo sguardo delle statue si perde perciò nel vuoto, non intercetta nessuno di noi. Soltanto Apollo e Marsia si guardano fisso nell’atto della ΰβρις. Figure enigmatiche, rappresentazione plastica dello sforzo compositivo compiuto dall’artista, dalla sua mano di artefice che plasma la materia guidata dal δαίμον dell’ispirazione.