IL RENO TRA STORIA E LEGGENDA
(Daniela Crispo)
La rupe di Lorelei
Tra i fiumi più lunghi d’Europa il Reno è stato confine e via di comunicazione. Il nome significa “scorrere” e deriva da una forma indoeuropea ripresa nel greco antico dal verbo ῥέω. Le sue sponde sono state testimoni dei più significativi eventi storici europei.
La sua valle è stata punto d’incontro tra Celti e Germani come rivelano gli scavi archeologici. Nel I sec. a. C. Giulio Cesare, durante la campagna militare in Gallia intuisce l’importanza strategica del fiume quale confine della Res Publica Romana: “Populi Romani imperium Rhenum finire”(De bello gallico, l. IV cap. XVI ).Il convincimento mantiene la sua efficacia anche in età imperiale, come limes tra Romani e Barbari. Nel Medioevo è punto nevralgico della translatio imperii di Carlo Magno, luogo privilegiato dell’epica dei Nibelunghi che lo fa custode eterno del loro oro. Ma pure asse di evangelizzazione e di conservazione della cultura nei monasteri fondati da Ildegarda di Bingen. Dopo secoli in cui non perde del tutto la sua importanza storico-culturale, il Romanticismo ridarà un ‘aura di misticismo al fiume in chiave nazionalista prima che diventi sede delle industrie che faranno la potenza tedesca. Nell’Ottocento viene immaginata la leggenda di Lorelei come giovane divinità del fiume che canta il suo amore infelice attirando i marinai dalla rupe che porta il suo nome e provocandone il naufragio. Nel corso del ‘900 le due guerre mondiali e le loro conseguenze si abbattono sul Reno portando gravi distruzioni, molti centri e ponti vengono distrutti. Ma sulle macerie il Reno rinasce mantenendo vive le tracce e le contraddizioni del passato, ma anche ricercando una sua autenticità qualificandosi oggi come luogo di vacanze.